EX ILVA, EMILIANO “PRONTI A SCONTRO FRONTALE”

“La Regione Puglia aveva più volte detto che l’acquisto di Ilva da parte di ArcelorMittal rischiava di essere una semplice acquisizione di quote e non invece un acquisto strategico che consentisse al lavoro e alla salute di essere conciliate. Ed era questa la ragione per la quale abbiamo sempre guardato con grande sospetto al più grande produttore d’acciaio europeo che ovviamente con l’acquisizione della fabbrica di Taranto non conseguiva un risultato strategico, ma solo commerciale, cioè solo di acquisire le commesse di questa fabbrica”. Così da Taranto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ai giornalisti a margine della conferenza stampa sulle vicende dell’ex Ilva, alla quale hanno partecipato anche i deputati del Partito democratico, Francesco Boccia, Ubaldo Pagano e Marco Lacarra, quest’ultimo anche segretario regionale del PD. “Abbiamo comunque collaborato – ha detto Emiliano – nel limite del possibile e solo pochi giorni fa avevo incontrato Matthieu Jehle che – ha continuato aveva presentato il piano di riambientalizzazione della fabbrica e non mi aveva minimamente fatto cenno a questa situazione di esuberi temporanei”.

“Incredibile – ha sottolineato – che questi esuberi ammontino addirittura a 1400 persone. Questo – ha tuonato – è un dramma, una beffa. E’ una presa in giro, il fatto che il governo ancora non abbia preso una posizione netta contro questa proposta della cassa integrazione, veramente mi preoccupa e – ha ribadito – mi fa pensare che gli unici a preoccuparsi della salute dei cittadini prima di tutto e poi del lavoro siamo noi pugliesi, perché a Roma tutto assume una dimensione diversa e sembra, onestamente, una specie di beffa quella di dover gestire dati epidemiologici ancora pesantissimi dal punto di vista della salute e perdere anche i posti di lavoro. Perché – ha aggiunto – non vale più neanche il ricatto occupazionale a giustificare quello che il governo e l’acquirente dell’Ilva stanno combinando. E parliamo – ha ricordato Emiliano – del governo che si è definito del cambiamento e che a Taranto ha avuto un risultato straordinario, quasi il 50% dei voti, credo esclusivamente per ragioni ambientali, per la tutela dell’ambiente e della salute”.

Inoltre Emiliano ha ricordato come l’onorevole Francesco Boccia abbia “presentato un emendamento al ‘decreto crescita’ per attuare la totale decarbonizzazione dell’economia italiana entro il 2030 e questo emendamento – ha spiegato – è stato bocciato”. “Avevamo chiesto a Lega e M5S – ha detto Boccia – un voto chiaro per una decarbonizzazione certa e integrale entro il 2040 e hanno votato no e le motivazioni sono clamorose, nel senso che non ci credono, pensano che non sia opportuno. Il voto contro l’emendamento del Partito Democratico – ha aggiunto Boccia – segna la fine della grande ambiguità: il M5S – ha concluso – non è per la decarbonizzazione ed è a favore del carbone”. Secondo Boccia, i dati epidemiologici che hanno confermato eccessi di mortalità e di malformazioni nel Sin di Taranto “sono una coltellata quotidiana. Ne siamo tutti responsabili fino a quando quelle emissioni non saranno azzerate e noi continueremo la nostra battaglia. E lo faremo senza fare sconti a nessuno”. Questo – ha sottolineato Emiliano riferendosi alla bocciatura dell’emendamento riferito alla maggioranza – vuole dire che non hanno alcuna intenzione di abbassare le emissioni di CO2, non vogliono incidere sui mutamenti climatici e soprattutto – ha aggiunto – vogliono lasciare Taranto al suo destino di salute e di disoccupazione”.

Questa cosa – ha proseguito il governatore pugliese mi fa dire che la Puglia è in battaglia frontale contro questo governo e contro chi pensa di fare del Sud e in particolare di Taranto un luogo dove noi produciamo malati da dovere curare con grande difficoltà qui, perché ci danno anche pochi soldi per curarli e poco personale e per alimentare il sistema sanitario del Nord che viene inondato di soldi, anche perché deve curare i malati della Sicilia, della Campania, della Basilicata e della Puglia”. Per Emiliano “questa cosa è inaccettabile e determinerà uno scontro istituzionale che ci obbligherà a chiedere di essere ricevuti dal presidente della Repubblica, perché – ha concluso – una vicenda come questa non può essere accettata”.

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