Un focus costante sull’innovazione, con un’attenzione crescente per la sostenibilità. Yves Chapot, vicepresidente di Michelin, incontrando la stampa in occasione di “Movin’on”, a Montreal, fa il punto sulle attività del gruppo.
A una domanda sul mercato cinese, con un particolare riferimento alla strategia digitale di Michelin, Chapot ha risposto che, anche se il Chief Digital Officer della Michelin fa base a Charlotte, negli Stati Uniti, “le sue competenze sono anche legate a India, Francia e Cina perché l’ecosistema digitale varia da paese a paese e quindi le app e i servizi digitali devono essere diversi. Questo è fondamentale per il nostro rapporto con i nostri clienti, ma anche per vendere più pneumatici”. Il vicepresidente ha anche fatto il punto sulla presenza di Michelin in Cina: “Abbiamo creato una rete in franchising con 14 punti vendita, un sito web dedicato dove i consumatori possono acquistare attraverso un market place specifico per il mercato cinese”.
Alla domanda se ci saranno fusioni e acquisizioni anche nel mercato degli pneumatici, come è avvenuto nel settore automobilistico, Chapot ha ricordato che Michelin collabora con case di tutto il mondo, in base alle varie categorie: Sport e passione (per esempio Ferrari); luxury premium (come BMW e Audi); generalista e new entrance.
Con riferimento al tema delle fusioni e delle acquisizioni, Chapot ha spiegato: “Abbiamo appena acquistato un produttore di pneumatici, l’anno scorso abbiamo fatto lo stesso, quindi possiamo creare una maggiore concentrazione. Da parte nostra abbiamo fatto operazioni per aumentare la nostra competitività. In alcuni casi, non abbiamo alcuna concorrenza con l’operatore che acquisiamo, e questo è il caso di Camso, un’operazione perfetta”.
Al vicepresidente è stato poi chiesto quale fosse la migliore acquisizione recente da parte della Michelin, e ne ha elencate quattro, tra quelle realizzate dal gruppo negli ultimi 18 mesi, in particolare una joint venture negli Stati Uniti per consolidare la rete di distribuzione, un’acquisizione in materiale ad alta tecnologia come i polimeri rinforzati, molto legati all’innovazione, la già citata Camso e un’operazione che ha permesso al gruppo di entrare nel mercato indonesiano con una posizione altamente competitiva.
Rispondendo a una domanda relativa a come Michelin possa ridurre ulteriormente i costi, Chapot ha spiegato: “Ci sono due considerazioni principali da fare: la prima è che dobbiamo produrre vicino ai nostri clienti, ridurre i costi di trasporto e l’impatto ambientale attraverso un’ottimizzazione della catena di approvvigionamento. Il secondo è legato alla sostenibilità: ad esempio, in Indonesia abbiamo creato una joint venture che ha, tra gli obiettivi, anche la protezione dell’ambiente e dei parchi naturali”.
A Chapot è stato anche chiesto se il gruppo possa vedere il suo profitto ridotto a causa del miglioramento della tecnologia, ad esempio con i pneumatici anti-foratura. Il vicepresidente non ha dubbi: “Quando abbiamo inventato Radial, c’erano persone che ci dicevano ‘venderai meno pneumatici perché ora sono più efficienti e durano piu’ a lungo’, ma crediamo che ciò che è buono per i clienti sarà buono per noi anche se sconvolge il mercato. In futuro, i clienti acquisteranno sempre più beni che rispondono ai loro bisogni, ma hanno anche un vantaggio sociale. Abbiamo una cultura dell’innovazione, e siamo convinti che il leader del settore debba essere il migliore innovatore e non facciamo calcoli su quanti pneumatici in meno venderemo”.