JORGINHO ED EMERSON “IN GRECIA PER VINCERE”

Un esame difficile ma da superare a tutti i costi. Sabato prossimo l’Italia vola ad Atene per sfidare la Grecia nelle qualificazioni a Euro2020, una partita che si annuncia difficile, “sono una squadra di palleggiatori, che hanno avuto sempre il possesso palla a proprio favore nelle ultime partite e ci sarà da correre – avverte dal ritiro azzurro Jorginho – Ma andremo lì per cercare di vincere: ottenere i tre punti fuori casa sarebbe una cosa bella e importante per noi”. Del resto questa nuova Italia ha tutto per puntare in alto. “Qui c’è un gruppo giovane, che vuole sempre giocare in attacco e vuole vincere sempre – conferma Emerson Palmieri, arrivato a Coverciano assieme a Jorginho dopo la vittoria col Chelsea in finale di Europa League – A volte non siamo riusciti a segnare tanti gol pero’ siamo una squadra che crea tanto. Abbiamo ancora una settimana per preparare al meglio la partita di sabato prossimo e le mie sensazioni sono ottime”. I due italo-brasiliani sono reduci da una stagione molto positiva disputata in Inghilterra. “Le critiche? Probabilmente non erano abituati a veder giocare un giocatore con le mie caratteristiche davanti alla difesa, con meno impatto fisico e piu’ di lettura del gioco – racconta Jorginho sui suoi primi mesi in Premier – Nel momento in cui i risultati non sono arrivati la prima cosa che hanno fatto è stato puntare il dito contro di me, pero’ io credevo in quello che stavo facendo, come ci credo oggi, ho continuato a lavorare tanto e alla fine il lavoro è venuto fuori ed ho dimostrato che si sbagliavano su di me”. “Prima dell’infortunio alla Roma credo che stessi facendo una grande stagione – ha raccontato invece Emerson – Certo che proprio l’infortunio al ginocchio abbia rallentato tante cose pero’ credo che in questa stagione sono tornato ai miei livelli migliori. Sono ancora giovane, posso migliorare in tante cose, penso di aver fatto una bella annata e qui in Nazionale devo dimostrare il mio valore e quello che so fare, devo lavorare duro, e cercare di mantenere lo stesso livello”. Jorginho ed Emerson potrebbero trarre vantaggio in chiave azzurra dal fatto che al Chelsea sono allenati da un tecnico come Maurizio Sarri che ha un’idea di calcio simile a quella del ct Mancini. “Tutti e due vogliono che loro squadre giochino all’attacco, offensivamente, con fraseggio, palla a terra, anche per le caratteristiche che hanno i giocatori”, conferma l’ex Napoli. “Credo che il campo dimostri lo stile di gioco che vogliono entrambi”, gli fa eco Emerson. Del futuro di Maurizio Sarri si discute molto in queste ore, in particolare a Napoli, dove si “teme” un suo passaggio alla Juventus, scenario che verrebbe vissuto come un tradimento. “E’ normale che sia così – ha sottolineato Jorginho – Il napoletano aveva e ha mister Sarri nel cuore. Sappiamo come è il popolo napoletano, molto caloroso, ti da’ tutto, e quindi per loro sicuramente potrebbe essere un tradimento, perché loro sono fatti così. Pero’ vediamo quello che succederà, non lo sappiamo. Credo che dispiacerebbe a tutti se andasse via dal Chelsea, sia per il lavoro che ha svolto che è stato sicuramente positivo, al di là di tutte le critiche, sia perché siamo riusciti ad arrivare terzi in campionato, in finale di Coppa di Lega e a vincere l’Europa League”.

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