VERONA (ITALPRESS) – Ciò che sembrava impossibile è diventato reale. Richard Carapaz ha vinto l'edizione numero 102 del Giro d'Italia, mantenendo anche a Verona il comando della classifica generale davanti a Vincenzo Nibali. Sul podio, in extremis, sale Primoz Roglic, che ha scavalcato Mikel Landa, quarto. A decretare il primo e dunque storico trionfo di un corridore ecuadoregno al Giro, la cronometro di 17 chilometri: è stata l'Arena di Verona ad accogliere Carapaz, che all'arrivo ha sciolto tre settimane di tensione in un pianto liberatorio e ancora incredulo. Può partire la festa anche in Ecuador per lo scalatore di El Carmelo, che ha compiuto 26 anni lo scorso 29 maggio: nessun colpo di scena nella 21esima e ultima tappa della corsa rosa 2019 vinta dallo statunitense Chad Haga, che con il tempo di 22"07 ha preceduto i due corridori della Lotto, Victor Campenaerts e Thomas De Gendt. Quarto invece Damiano Caruso. Nibali ha fatto quel che ha potuto ("nessun rimpianto, penso di aver fatto un bel Giro", ha detto lo Squalo), chiudendo la crono al nono posto e riducendo il distacco di 49 secondi, con un gap complessivo di 1'05" da Carapaz. Sul podio sale anche Roglic che beffa dunque Landa. Quella di Verona è stata anche la giornata di Haga, pure lui in lacrime man mano che gli avversari si riducevano e il primato si consolidava. Il texano della Sunweb, 31 anni ad agosto, si è ripreso dopo il terribile incidente del gennaio 2016, in cui fu investito assieme ad altri cinque durante un allenamento in Spagna.
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