Una transizione energetica efficace che ponga il consumatore al centro del mercato, ma che stia al passo con gli obiettivi europei. Questo il tema al centro del convegno di studi «Il mercato dell’energia elettrica a vent’anni dalla liberalizzazione», promosso da Gse (gestore servizi energetici), la società statale che agisce nel campo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Il convegno, in programma fino a domani nella nuova aula del palazzo dei gruppi dei parlamentari, è stato aperto da Francesco Vetrò, presidente Gse: «Questi 20 anni hanno modificato in modo radicale il settore energetico. Il Gse gode di una posizione privilegiata anche perché l’evoluzione del suo ruolo è progredita con i cambiamenti che hanno interessato il settore. Alla crescita esplosiva delle rinnovabili è seguita una fase di consolidamento, assegnando un ruolo di primo piano al Gse, non solo come gestore ma anche in quanto osservatore e garante del percorso verso il 2020».
Secondo Vetrò, però, «non bisogna abbassare la guardia, poiché una crescita dei consumi, non accompagnata dalla crescita delle rinnovabili, potrebbe mettere in crisi il settore». In questo scenario, per il presidente Gse, è dunque fondamentale agire su una transizione che coinvolga tutti gli attori: «Non c’è dubbio che la transizione avverrà solo se tutti funzioneremo insieme. La sinergia deve riguardare le istituzioni, le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese. È solo così che l’obiettivo può essere centrato».
Davide Crippa, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha analizzato nel suo intervento i vantaggi e gli svantaggi derivati dalla liberalizzazione. Fra i primi, secondo Crippa, bisogna sottolineare «la possibilità di scelta per i consumatori e le opportunità per operatori», nonostante sia d’obbligo «fare una riflessione sulla molteplicità dei soggetti presenti sul mercato e le difficoltà che questi generano per il mancato rispetto degli obblighi previsti».
A livello internazionale, secondo il sottosegretario, le capacità italiane di gestione dell’emergenza «sono all’avanguardia», mentre serve uno sforzo ulteriore affinché «il consumatore sia sempre nella posizione di comprendere le trasformazioni che provengono da un contesto in continua evoluzione». Per evitare che il consumatore perda la fiducia verso gli operatori, secondo Crippa, bisogna porre un limite «ad azioni di stalking telefonico» che possono essere catalogate come «strumento di concorrenza sleale». Al convegno intervengono tutti i protagonisti che, a vario titolo, hanno caratterizzato il processo di liberalizzazione del mercato negli ultimi 20 anni, a partire dall’autore del decreto del 16 marzo 1999, Pierluigi Bersani, ai tempi ministro dell’Industria, che partecipa alla tavola rotonda «Gli autori e gli attori della liberalizzazione», insieme a studiosi e professionisti come Alberto Clô, Tullio Fanelli, Pippo Ranci, Luigi Ferraris, Andrea Peruzy, Pietro Maria Putti, Carlo Tamburi e Giovanni Valotti.