Da un lato, l’auspicio che sia presto definito il piano industriale dell’amministratore giudiziario per far partire i cicli produttivi e che, nel frattempo, lo Stato garantisca gli ammortizzatori sociali. Dall’altro, la disponibilità a verificare se sia possibile ricorrere a strumenti europei per accompagnare, ove necessario, la riconversione professionale di lavoratori che dovessero poi ritrovarsi esclusi. Ne ha parlato stamattina Caterina Chinnici, capolista PD per le Isole alle elezioni europee, durante un incontro organizzato dal deputato nazionale del PD Carmelo Miceli a Termini Imerese, alla presenza della rappresentanza PD locale, con gli esponenti sindacali della Fiom, Roberto Mastrosimone, della Uilm, Vincenzo Comella, e della Fim, Giacomo Raneri, mentre contemporaneamente allo stabilimento Blutec, nell’area industriale, era in corso il tavolo con l’amministratore giudiziario dell’impresa.
“In questi anni – ha detto Caterina Chinnici – il PD è stato molto vicino ai lavoratori ex Fiat e alla comunità locale attraverso l’impegno costante e le iniziative dell’onorevole Miceli: ho raccolto il suo invito ad approfondire l’eventualità finora inesplorata di un approccio europeo perché i fatti dai quali è scaturita l’inchiesta giudiziaria sui vertici Blutec hanno, inevitabilmente, appesantito una situazione di incertezza già grave per i lavoratori, per le loro famiglie e per l’intero territorio di Termini. Una situazione che, peraltro, rischia di ripercuotersi poi sulle altre sedi produttive di Blutec in Italia”.
“La vicenda è sempre stata affrontata da una prospettiva regionale e nazionale – ha aggiunto Chinnici – e questo è naturale dal momento che c’era un accordo siglato con Blutec per la reindustrializzazione e l’avvio di un nuovo ciclo produttivo con l’assorbimento dei lavoratori. Adesso invece c’è un’amministrazione giudiziaria. L’auspicio è che riesca a mettere in campo un piano industriale che accolga le istanze delle sigle sindacali e che quindi lo Stato, oltre a garantire nel frattempo tutti gli ammortizzatori sociali, metta senza esitazioni l’azienda in condizione di funzionare e ricevere commesse”.
“Parallelamente – ha concluso – per quanto in potere di un europarlamentare, in caso di prosecuzione del mio lavoro a Bruxelles verificherò con un’interrogazione se ci sono i presupposti anche numerici per attivare strumenti europei che diano sostegno a quanti non dovessero malauguratamente poter rientrare al lavoro. Penso in particolare a percorsi di riqualificazione e riconversione professionale da attivare, ove possibile, con l’aiuto del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, già utilizzato per ex dipendenti Alitalia, per il quale è in programma dal 2021 l’ampliamento del campo d’applicazione, oltre alla modifica della denominazione in Fondo europeo per la transizione”.
Al termine dell’incontro si è discusso anche delle prospettive per il rilancio dell’area portuale di Termini Imerese, soprattutto con riferimento alle risorse messe a disposizione dai programmi di finanziamento europei per il potenziamento infrastrutturale.