BARDI “REUMATOLOGIA LUCANA DEVE RIMANERE PUNTA DI DIAMANTE”

“La Reumatologia lucana che fa scuola alle altre regioni italiane deve rimanere una punta di diamante della sanità in Basilicata”. Lo ha detto oggi, a Potenza, il governatore lucano, Vito Bardi, intervenendo all’ospedale San Carlo alla presentazione del Report 2018 “La Reumatologia in Basilicata: report 2018 e obiettivi 2019″, promossa dal Dipartimento Reumatologia della Basilicata, fondato dal professor Ignazio Olivieri, al quale è intitolato. “Come Presidente della Regione Basilicata – ha detto il presidente Vito Bardi – mi sento fiero di avere sul nostro territorio punte di eccellenza come quella della Reumatologia. A modelli come questo dobbiamo tendere per far sì che tutta la sanità lucana si riorganizzi al fine di rispondere sempre più alla volontà dei cittadini lucani di essere curati bene. Questo è l’impegno che ho preso in campagna elettorale, per dare concretezza a quella voglia di cambiamento che è emersa con il voto e che intendo rispettare”.

“I dati – ha aggiunto il presidente – dimostrano che anche in Basilicata è possibile attenuare fenomeni come l’emigrazione sanitaria o le lunghe liste d’attesa, sintomo di una sanità che non funziona. Ciò sarà possibile anche grazie all’impegno di tutte le professionalità coinvolte. Ho voluto essere presente qui oggi, perché ritengo che chi è chiamato a prendere le decisioni politiche, debba conoscere a fondo i problemi. Le priorità che ho comunicato al direttore Barresi, che sta ben lavorando, sono quelle di mettere al centro di ogni nostra azione il paziente e di misurare il grado di soddisfazione delle cure prestate. Rendere la nostra, una terra attrattiva dal punto di vista sanitario – ha aggiunto Bardi – significa tenere ben presente questi traguardi. Gli obiettivi da raggiungere illustrati dalla dottoressa Padula sono ambiziosi e condivisibili: la reumatologia lucana, che fa scuola in altre regioni, deve rimanere una nostra punta di diamante. Il fatto che ricercatori e medici di fama internazionale abbiano scelto di lavorare qui sin dall’inizio, insieme al dottore Olivieri, significa che per il futuro dobbiamo creare le condizioni perché anche altri giovani eccellenze possano tornare o cominciare la loro professione proprio nella loro terra. Ecco perché, l’obiettivo della mia Giunta sarà quello di rafforzare questa struttura. Essendo però la Reumatologia una branca interdisciplinare, sarà quindi necessario ed importante – ha concluso Bardi – potenziare tutte le altre strutture della ricerca”.

Quasi 20 mila le prestazioni effettuate nel 2018 negli ambulatori di Potenza e di Matera, 415 pazienti ricoverati in regime ordinario e Day Hospital, 28  pubblicazioni su riviste internazionali con impact factor: sono i numeri in continua crescita che sottolineano il valore del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata e che lo riconfermano come esempio d’eccellenza nell’assistenza di pazienti lucani e non, per la diagnosi e per il trattamento di malattie reumatiche croniche come l’artrite reumatoide, la sclerosi sistemica, le spondiloartriti e la malattia di Behçet. Sul totale delle prestazioni ambulatoriali effettuate nello scorso anno dal Dipartimento di Reumatologia con le sue strutture dislocate sul territorio regionale (Ospedale San Carlo di Potenza e Ospedale Madonna delle Grazie di Matera) il 36 per cento ha riguardato pazienti provenienti da altre regioni, in particolare Campania, Calabria e Puglia, ma anche Sicilia, Lazio e Abruzzo.

“La reumatologia è un’eccellenza e dovrà continuare ad esserlo sempre di più – ha commentato il direttore generale dell’azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, Massimo Barresi – ma dobbiamo coniugare l’eccellenza con i bisogni dei cittadini anche quelli di ordine primario. Quindi, assolutamente le liste di attesa saranno la nostra battaglia, già avviata e che sta già dando qualche risultato positivo.  Certo, la reumatologia lucana svolge anche molta attività extraregionale, ma faremo grandi sforzi per rispondere alle esigenze di tutti i pazienti che rimangono la nostra priorità. Il blocco dell’intramoenia non è frutto di una volontà persecutoria verso i medici ma un atto doveroso verso il cittadino”. “Per il nostro Dipartimento l’impegno nella ricerca in ambito reumatologico è fondamentale. A spingerci è infatti la convinzione che a un alto profilo scientifico corrispondano cure d’avanguardia e un’ottimizzazione delle risorse sempre più limitate del servizio sanitario, elementi che congiuntamente concorrono a un miglioramento della gestione del paziente”, ha commentato Angela Padula, direttore del Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata.

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