L’Italia non cresce: gli investimenti sono attesi in calo, i consumi sono deboli e con prospettive incerte. E’ quanto emerge, in sintesi, dai dati della Congiuntura flash del Centro Studi Confindustria.
In particolare, il Pil nei primi mesi del 2019, come atteso, ha smesso di ridursi. Ma lo scenario a inizio secondo trimestre resta fragile e incerto. A gennaio-febbraio la produzione industriale e’ risalita, recuperando dal crollo di fine 2018, ma in gran parte per ricostituzione di scorte, facendo presagire una nuova flessione a breve. Anche il fatturato e’ risalito (+0,2% a febbraio), specie grazie ai beni strumentali. Secondo il Csc preoccupa, pero’, il calo degli ordini industriali (-2,7%), soprattutto esteri.
Gli indicatori fanno prevedere una minor spesa per capitale fisso nel 2019. Nel primo trimestre le condizioni per investire sono risultate negative, anche se meno che a fine 2018 (indagine Banca d’Italia); per il 2° trimestre e’ atteso un peggioramento delle condizioni in cui operano le aziende. In aprile, la fiducia degli imprenditori si e’ appiattita su livelli molto bassi (continuando a calare nella manifattura) e gli ordini interni per i produttori di beni strumentali sono fermi su valori ridotti, sebbene la loro produzione abbia parzialmente recuperato a inizio 2019.