Tolleranza zero. Mondo della politica unito nel condannare quanto accaduto ieri a Milano: lo striscione con la scritta “Onore a Mussolini” esposto da alcuni ultras della Lazio vicino a piazzale Loreto e i cori razzisti verso il giocatore rossonero Bakayoko non potevano passare sotto traccia, specie nel giorno in cui si celebra la festa della Liberazione. “Mi aspetterei dal mondo del calcio una presa di posizione chiara – le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala – Non ho sentito ieri chissa’ quali condanne. Se il calcio e’ sacro, per cosi’ dire, c’e’ qualcosa che e’ molto piu’ sacro”. Il primo cittadino vorrebbe maggiore fermezza da parte dei club. “Bisogna capire se sul banco degli accusati c’e’ il sistema arbitrale, oppure un po’ anche le societa’. Io propendo per la seconda ipotesi. Questo e’ veramente scioccante, non possono lavarsene le mani cosi’ perche’ sono parte di questo sistema. Capisco che mettersi contro i tifosi ha sempre dei rischi pero’ quando si superano i limiti, si superano i limiti e ieri si sono superati”. “Il calcio dovrebbe essere un’altra cosa, non e’ una manifestazione politica – commenta il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani – Non mi sembrano cose di buon gusto, anzi, sono da condannare. E’ un fatto culturale: bisogna spiegare ai giovani che lo sport e’ una cosa, la politica e’ un’altra. Non bisogna strumentalizzare”.
“Ogni violenza fisica e verbale non c’entra con il mondo dello sport. Se e’ un brutto segnale? Chiedetelo a quei 14”, sono state invece le parole del ministro degli Interni, Matteo Salvini, riferendosi ai responsabili dello striscione che sono stati già identificati dalla Digos. Ma il mondo del calcio, dal canto suo, auspica un maggiore aiuto da parte delle autorità. La Lega di Serie A, in una nota, ha condannato “con fermezza gli episodi di razzismo accaduti in questi ultimi giorni. Lo sport deve esaltare il rispetto, l’inclusione e lo stare insieme in armonia, valori che sono alla base delle iniziative sociali promosse da sempre dalla Lega Serie A. Non e’ accettabile dover sentire nei nostri stadi aggressioni verbali di intolleranza e come fatto in passato, ad esempio con le modifiche apportate al codice di Giustizia Sportiva grazie al lavoro di Lega Serie A e Figc, faremo quanto in nostro potere per contrastare simili accadimenti. Auspichiamo altresi’ la massima collaborazione da parte delle Forze dell’Ordine per individuare e punire i responsabili che con le loro azioni offuscano l’immagine del nostro mondo”.
Nel tardo pomeriggio è arrivato anche il duro comunicato del Milan con l club che “conferma la propria posizione di assoluta condanna per ogni forma di razzismo e di discriminazione” e “sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri”. In un comunicato ufficiale il club rossonero, all’indomani della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio e in “riferimento a quanto accaduto e più in particolare ai reiterati cori e ululati provenienti dal settore riservato ai tifosi della squadra ospite indirizzati ai giocatori Franck Kessie e Tiémoué Bakayoko prima, durante e dopo la partita, conferma la propria posizione di assoluta condanna per ogni forma di razzismo e di discriminazione. Nel corso dei suoi 120 anni di storia il Club rossonero ha sempre onorato i valori dello Sport, del rispetto e dell’inclusione, ponendoli alla base di tutte le proprie attività”. Nel comunicato diramato nel tardo pomeriggio di oggi, inoltre, la società rossonera “intende ringraziare tutti i giocatori di entrambe le squadre per la professionalità e la correttezza, e la propria tifoseria per l’appassionato sostegno e il comportamento responsabile in un contesto esasperato da episodi inaccettabili”.
Il Milan, in particolare “sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all’esterno che all’interno dell’impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l’auspicio che, con l’impegno di tutti, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani”. A chiusura della nota della società anche la dichiarazione del presidente Paolo Scaroni: “È stato avvilente seguire un così importante evento sportivo nel nostro stadio mentre da un settore erano percepibili ululati e insulti razzisti. È doveroso non abbassare la guardia: il calcio è rispetto. Il calcio deve unire e non dividere”.
Poco dopo è arrivata la replica della Lazio che si definisce “parte lesa: i danni fatti da una minoranza dei tifosi ricadono sulla società e sulla stragrande maggioranza dei nostri sostenitori”. Così Arturo Diaconale, portavoce della Lazio, commenta lo striscione inneggiante a Benito Mussolini apparso ieri, prima della partita contro il Milan, a due passi da Piazzale Loreto. “Il club prende le distanze da queste manifestazioni che non c’entrano nulla con lo sport e invece rientrano in una logica politica – ha spiegato Diaconale all’Italpress – Se sono stati compiuti reati è giusto che le forze dell’ordine facciano il loro mestiere e perseguano i colpevoli. Ma erano meno di trenta persone: fare di tutta l’erba un fascio non è giusto, non bisogna mescolare i due piani, perché non è vero che i laziali sono nostalgici fascisti”. Il portavoce del club ha poi commentato anche i cori e le manifestazioni razziste dei tifosi della Lazio prima e durante la partita contro il Milan: “Allo stadio l’arbitro non ha sentito nulla, dunque se ci sono stati cori sono stati sopravanzati dal resto del pubblico. C’erano 55 mila tifosi del Milan, evidentemente il loro tifo ha soppiantato il resto”, ha concluso Diaconale.
(ITALPRESS).