“I trofei sono la mia garanzia di successo, anche contro quelli che fanno di tutto per dimenticarlo, ma non è possibile dimenticarlo: l’ultimo mio trofeo è l’Europa League, un anno e mezzo fa, molti pensano siano passati vent’anni ma ne è passato solo uno e mezzo. Certo, è passato: ora mi sto preparando per il futuro”. Lo ha dichiarato Josè Mourinho, nel corso di un’intervista di Diletta Leotta per Dazn nel corso della quale ha parlato anche del suo futuro. “Vivo a Londra ed è la mia base di partenza: la prossima tappa non sarà in Premier League” ha assicurato lo Special One, che fa il nome di un calciatore che gli piace molto. “Se devo dire un nome di un giocatore che ha un potenziale adatto al calcio di oggi che può cambiare le sorti di una squadra, è Mbappè. Mi piace” ha detto Mou. Nel corso dell’intervista, ha anche rivelato la genesi di “Io non sono un pirla” che usò nella prima conferenza da allenatore dell’Inter:”L’espressione pirla è nata col mio professore di italiano: studiavo due ore al giorno e poi ho iniziato a imparare delle espressioni per entrare più in sintonia con la gente”.
E sul rapporto con i calciatori e su come lo descriverebbero con una parola, Mourinho risponde:”Se i giocatori mi dovessero descrivere con una parola: dipende, per qualcuno ‘bastardo’ -ha risposto ridendo-. Vizi e virtù? Tre virtù del mio carattere: conoscenza, esperienza ed ambizione senza limite… difetti: orribile con la sconfitta, orribile con chi ha meno motivazione di me”.
(ITALPRESS).
MOURINHO “PENSO AL FUTURO MA NO IN PREMIER”
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