Per la quarta volta la Formula 1 fa tappa a Baku. La prima edizione di questa gara risale al 2016, quando portava il nome di Gran Premio d’Europa, le altre sono invece state inserite in calendario come GP dell’Azerbaijan. Il circuito cittadino di Baku è uno dei tre attualmente presenti nel Mondiale sui quali la Scuderia Ferrari Mission Winnow non ha mai vinto. Le altre due piste tabù sono Sochi (Russia) e Yas Marina (Abu Dhabi). Per la squadra di Maranello su questo tracciato c’è da segnalare il secondo posto di Kimi Raikkonen ottenuto lo scorso anno. La città azera si è affacciata da pochissimo sul panorama motoristico mondiale avendo ospitato la sua prima competizione automobilistica solo nel 2012, in occasione di una gara Gran Turismo. Il circuito, tuttavia, è piaciuto da subito ai piloti che ne apprezzano le velocità estreme che si raggiungono sui rettilinei. In particolare sul traguardo si possono superare i 350 km/h. Il tracciato si caratterizza per i lunghi rettifili e le curve a gomito, un layout che esalta la potenza del motore e porta i piloti a sfiorare i muretti per ottenere i migliori tempi sul giro. C’è anche un tratto misto, rappresentato dalle curve 8-9-10-11, tra cui quella strettissima che gira intorno alla fortezza. In questo settore è molto importante avere trazione. La mappa del circuito non deve trarre in inganno: sono raffigurate le curve 17, 18, 19 e 20 ma questa parte si percorre in pieno ed è una zona nella quale è possibile azionare il DRS. Le prime prove libere sono in programma venerdì alle 13 (11 CET), mentre la seconda sessione sarà alle 17 (15 CET), stessa ora alla quale si terranno le qualifiche nella giornata di sabato. Il terzo Gran Premio dell’Azerbaijan prenderà il via domenica alle ore 16.10 (14.10 CET): i giri da percorrere sono 51. “Questo circuito ha un tratto lungo 2,2 chilometri da fare in pieno in cui sfioriamo i 360 km/h prima della frenata molto impegnativa della prima curva verso sinistra – ha spiegato il pilota tedesco della Ferrari, Sebastian Vettel – La ripida salita intorno alle mura della città vecchia è larga solo sette metri, che in una vettura di Formula 1 sembrano anche meno. Ti sembra di dover infilare il filo in un ago. Non c’è abbastanza spazio per due monoposto in quel punto per cui se stai duellando con un altro pilota è meglio mettersi d’accordo su chi deve passare per primo. Una delle sfide di Baku è trovare il giusto bilanciamento a livello di carico aerodinamico: devi poter affrontare bene le curve lente ma c’è bisogno di essere anche velocissimi sui rettilinei. È un compromesso non facile da trovare”. “Quello dell’Azerbaijan è uno dei miei circuiti preferiti, lo adoro e ho sempre fatto molto bene qui avendo ottenuto un successo e un podio in Formula 2 e i miei primi punti in Formula 1 lo scorso anno – ha ricordato l’altro pilota della Rossa, il francese Charles Leclerc – Il percorso mi piace davvero tanto, specie la parte dell’antico castello con quella serie di curve strette. È veramente una pista unica senza eguali nel mondo. La regola è piuttosto semplice: mai perdere la concentrazione, perché al primo errore ti ritrovi contro il muro. La pista di Baku è impegnativa, ma non vedo l’ora”. “Venendo da tre gare nelle quali non abbiamo raggiunto il risultato che speravamo, questo GP è per noi ancora una volta molto importante – ha svelato il Team Principal del Cavallino, Mattia Binotto – Ci siamo preparati al meglio, analizzando tutti i dati sin qui disponibili, cercando di individuare le aree di miglioramento e di adattare il nostro assetto e la gestione della power unit a quelle che sono le caratteristiche della pista. Baku presenta infatti un lunghissimo rettilineo, dove il motore è sollecitato in modo particolare sia per quanto riguarda il motore termico che per la parte ibrida. Qui i sorpassi sono abbastanza facili anche grazie all’effetto del DRS che quest’anno è addirittura più potente rispetto al passato. Presenta un asfalto molto liscio, per cui l’usura delle gomme è tendenzialmente scarsa ed essendo basso il livello di energia che si trasferisce nelle gomme, queste fanno fatica a riscaldarsi. L’esperienza ci ha insegnato che Baku è una pista dove la probabilità di vedere in azione la Safety Car è elevata, e questo è un elemento importante da considerare nella strategia di gara. A Baku porteremo alcuni aggiornamenti che rappresentano un primo passo nella direzione dello sviluppo della SF90”.
VETTEL “A BAKU PER TROVARE GIUSTO BILANCIAMENTO”
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