Dominio, conferma e consistenza. Dall’Australia alla Cina la Mercedes è ancora davanti a tutti, la Ferrari può solamente incassare il colpo e rinviare, ancora una volta, la vera sfida. Al Gran Premio della Cina, il numero 1000 nella storia della Formula 1, il team tedesco fa quello che vuole e conquista la terza doppietta di fila in avvio di stagione, un risultato che non si vedeva addirittura dal Mondiale 1992. Lewis Hamilton sigla la seconda vittoria consecutiva ma questa volta non si può parlare di fortuna, anzi. Dopo le ottime sensazioni mostrate in Bahrain, al netto dei problemi tecnici, la Ferrari è sprofondata nuovamente nell’anonimato, lasciando un tappeto rosso alle Mercedes di Hamilton e Bottas. È il britannico, secondo in qualifica, ad aggiudicarsi la gara con grande facilità grazie al decisivo spunto in partenza con il quale ha beffato il compagno di squadra. Una partenza che ha mischiato sostanzialmente le carte in tavola tanto che Vettel, nel tentativo di superare Bottas all’esterno, si è fatto infilare da Leclerc in curva 1. Ma gli ordini in casa Ferrari sono chiari e dopo 11 giri il monegasco è costretto a cedere la posizione a Vettel a causa di un ritmo non ottimale: Leclerc abbassa la testa e accetta con un pizzico di delusione il team order dal muretto. La decisione della Rossa, però, non scaturisce gli esiti sperati e al 19° giro, dopo l’inizio della serie di pit-stop, Vettel è addirittura costretto a difendere la posizione dall’attacco di Verstappen. Una bella battaglia, probabilmente il momento più emozionante della gara, vinta dal tedesco che mostra i muscoli in uscita dall’ultima curva e chiude la porta all’olandese. In tutto questo, però, la Rossa varia la strategia con Leclerc ritardando il pit-stop al 23° giro. Situazione riproposta nel corso della seconda metà di gara quando il monegasco ha cercato di ritardare il passo della Mercedes di Bottas sacrificando la propria gara in funzione di Vettel. Ma la SF90 non è brillante e la gara si conclude con la passeggiata solitaria di Hamilton seguito da Bottas, poi Vettel sigla il primo podio stagionale mentre Leclerc chiude addirittura alle spalle della Red Bull di Verstappen. “Abbiamo eseguito una gara perfetta e dovremo continuare così perché siamo solamente al terzo GP stagionale – ha commentato Hamilton nel post gara – Abbiamo fatto tre doppiette e questo dimostra la forza del nostro pacchetto: tre gare senza commettere errori, al limite della perfezione”. Errori e scarsa efficacia dal punto di vista prestazionale, punti dolenti per la Rossa con un Vettel non ancora soddisfatto: “Abbiamo una buona macchina ma non riusciamo a sfruttarla come vorremmo. Stiamo imparando a conoscerla e ci sono alcune cose che ancora non mi piacciono”. Tra i punti di domanda della gestione del team di Maranello, oltre alle prestazioni della monoposto, c’è anche la gerarchia in casa Ferrari. Leclerc ha cercato di aiutare Vettel cestinando un possibile podio nel testa a testa col compagno di squadra ma il monegasco non si sente affatto ‘sacrificato’: “Io sacrificato? Non andrei fino a questo punto. Siamo una squadra e abbiamo provato a fare lavoro da team”. È già tempo di voltar pagina per il Cavallino, che nel weekend del 26-28 aprile affronterà il GP d’Azerbaijan, una tappa che può far tornare la Ferrari in alto. Un appuntamento carico di aspettative per cancellare la negatività di un avvio di stagione troppo brutto per essere vero.
MERCEDES SUPER, ANCORA DAVANTI A TUTTI A SHANGHAI
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