GRAVINA “VAR DA MIGLIORARE MA STRADA GIUSTA”

“Quella di ieri è stata una giornata tecnica in un clima molto positivo. Un confronto aperto, molto costruttivo e utile sia per gli arbitri che per i calciatori. Si sono chiariti alcuni punti e alcune zone grigie e spero che questo possa aiutare ad essere più sereni nel conoscere alcune sfumature di norme che sono particolarmente articolate ma di grande valenza per quanto riguarda l’equilibrio della competizione sportiva”. Lo ha dichiarato a SportMediaset il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, alla luce dell’incontro di ieri a Milano tra arbitri, allenatori e capitani di Serie A per chiarire alcune dinamiche relative all’utilizzo della Var, che necessita certamente di alcuni miglioramenti. “La tecnologia richiede degli interventi migliorativi ma siamo sulla strada giusta. Credo che alcune idee sulle quali si sta lavorando di modernizzazione, cioè l’idea che si possa portare fino in fondo parte di un cambiamento epocale nell’applicazione della tecnologia nel mondo arbitrale credo che sia un elemento sul quale dobbiamo lavorare. Marcello Nicchi ha proposto alcuni progetti che sono di grande attualità, come la room control centralizzata a Coverciano per tutta la Serie A, poi l’ipotesi di un fondo di solidarietà per gli arbitri che vengono dismessi e che non hanno possibilità di continuare la loro attività professionale. E poi la possibilità di lavorare sulla separazione delle carriere, quindi fare una nuova formazione per creare specialisti della VAR affinché si possa arrivare a una forma di specializzazione sempre migliore”.

Sul calcio che sta migliorando in Italia, il numero uno della Federcalcio ha detto:“Lo sta facendo attraverso un sistema di regole sulle quali stiamo lavorando, attraverso una riscoperta di entusiasmo da parte degli addetti ai lavori ma anche dei tifosi. Stiamo cercando di migliorare anche la credibilità del mondo del calcio che purtroppo è stata offuscata dalla mancata qualificazione agli ultimi mondiali e anche dall’avvicinarsi da alcuni faccendieri che purtroppo offendono la dignità del calcio”. Sulle riforme fatte e quelle da fare, ha aggiunto:”Qualcosa è già stato fatto. Dal 18 dicembre scorso abbiamo delle nuove licenze nazionali che danno un messaggio importante: sei mesi prima dell’inizio della stagione bisogna riconoscere gli adempimenti ai quali bisogna rispondere per far parte dei vari campionati. Ma l’aspetto più importante deve ancora arrivare, qualcosa abbiamo già fatto, verrà ridotta la possibilità per alcuni acquirenti che vogliono entrare nel mondo del calcio ma che non hanno i titoli e l’onorabilità per poter partecipare ai nostri campionati. Quindi l’istituzione di una ‘black list’ per quei soggetti che hanno determinato delle situazioni di default negli ultimi 5-10 anni nel nostro mondo. Credo che questo sia giù un ulteriore passo avanti e nel prossimo mese lavoreremo sulla nuova organizzazione e funzionalità del nostro massimo organismo di controllo che è la Covisoc per far sì che ci siano nuove regole, nuovi indicatori moderni ma soprattutto una più importante incisività nella politica dei controlli”.

Sulla Nazionale di Mancini, Gravina conferma tutte le belle impressioni e sensazioni degli ultimi tempi:“Va dato grande merito a Mancini e al suo lavoro e a quello della sua squadra. Sta portando avanti un nuovo messaggio, una nuova storia che raccontiamo agli italiani. Il valore di una maglia che va onorata in qualunque momento a prescindere dal risultato finale. La maglia azzurra deve dare il senso dell’entusiasmo, dell’appartenenza e dell’identità. E in questo Mancini sta svolgendo un grandissimo lavoro. Ci sono tanti giovani che ormai rappresentano una delle più giovani nazionali di tutti i tempi. Il loro impegno e il loro condividere con gioia la partecipazione all’evento sportivo, contaminano tutti i nostri tifosi. È una bellissima storia”. Sui vivai italiani, il dirigente azzurro ammette che “abbiamo grandi criticità, dobbiamo portare avanti una politica legata alla valorizzazione di due asset fondamentali per il calcio: infrastrutture e i settori giovanili. Stiamo lavorando anche su questo, anche attraverso qualche provvedimento legislativo, per arrivare a una migliore determinazione delle condizioni legate appunto alla legge Melandri”.
A giugno l’Italia ospiterà gli Europei Under 21 e c’è grande attesa per la squadra di Di Biagio, che ultimamente ha “prestato” molti atleti alla Nazionale maggiore. “Il ct Di Biagio non chiederà nulla in prestito a Mancini. Ha il diritto di convocare i migliori giovani. L’Italia manca all’appuntamento con la vittoria dell’Europeo Under 21 dal 2004, che per me è stata un’esperienza straordinaria in quanto all’epoca ero capo delegazione. Sono molto legato ai giovani e mi auspico che Di Biagio attraverso la possibilità di poter utilizzare 6-7 giocatori della nazionale maggiore, possa raggiungere questo importante obiettivo che ci porterebbe anche Tokyo 2020”. Estate calda anche sul fronte nazionale femminile che disputerà il Mondiale:”Il 2019 è un anno speciale per la maglia azzurra. Abbiamo la Nazionale Under 21 che giocherà l’Europeo, quella maggiore che comincia a darci qualche soddisfazione, abbiamo la nazionale femminile che giocherà il mondiale, quella Under 20 che si è qualificata ai mondiali, l’Under 17 e l’Under 19 che faranno le fasi finali del campionato europeo. Dalle ragazze mi aspetto uno spot straordinario di comunicazione di quelli che sono i valori di entusiasmo per far sì che ci possa essere un’adesione forte al movimento femminile. Mi aspetto che il calcio femminile dimostri che questo sport non ha differenze di genere, il calcio è il calcio e appartiene a tutti quelli che lo amano”.
Su cosa serve al calcio italiano per tornare grande, Gravina è convinto che “serve rafforzare questo entusiasmo, serve recuperare credibilità e poi servono delle regole certe. Ma serve soprattutto un sistema che tuteli il valore della competizione sportiva e poi serve quel pizzico di sostenibilità del domani: cioè la capacità di saper dare ai tanti giovani la possibilità di formarsi, di costruirsi, di lanciarsi e di avvicinarsi sempre di più al nostro mondo”.
(ITALPRESS).

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