LA JUVE ‘VEDE’ LO SCUDETTO, ALLEGRI “È DA FESTEGGIARE”

“Quando lo vinceremo sarà sicuramente una bellissima serata e andrà festeggiata perché vincere otto scudetti di seguito non è mai semplice, i numeri che la Juventus ha fatto sono impressionanti”. Massimiliano Allegri non vuole che l’ottavo scudetto di fila, ormai a un passo, venga svalutato. “Ci sono più meriti della Juventus che demeriti delle altre squadre perché il Napoli sta viaggiando alla media scudetto, la Juventus oltre alla media – ha aggiunto il tecnico alla vigilia della sfida col Milan – La Juventus viene da sette anni in cui vince lo scudetto e questo vuol dire che ci sono lavoro quotidiano e forza mentale impressionante perché altrimenti non riusciresti a vincere”. Contro i rossoneri non ci sarà Ronaldo ma cresce l’ottimismo per mercoledì. Cristiano sta meglio. A cinque giorni dalla partita ci sono dei buoni segnali, poi vedremo l’evolversi. Lui sta facendo tutto per esserci e noi speriamo che sia a disposizione”. Da escludere che possa essere convocato per la gara di domani col Milan, mentre saranno a disposizione Dybala, Mandzukic e Spinazzola. “Khedira è da valutare come condizione fisica ma pensavo peggio. Douglas Costa dovrebbe essere a disposizione per l’Ajax, Cuadrado dovrebbe rientrare sabato a Ferrara”, il punto del tecnico, che deve rinunciare invece a Perin (“da valutare giorno per giorno, domani non c’è”), Barzagli, che ne avrà ancora per 8-10 giorni, e soprattutto Caceres: “Starà out per tre settimane”. Probabile turno di riposo per Chiellini “ma da domani a mercoledì ci sono 4 giorni pieni per recuperare. Ci saranno dei cambi ma nei 90 minuti ci sarà spazio per tutti”. Il tecnico è poi tornato sui buu contro Kean a Cagliari e le parole a fine gara di Bonucci. “Il razzismo va sempre perseguito, combattutto e non è mai giustificabile, gli imbecilli devono rimanere fuori dallo stadio. Bonucci, dopo la partita, era in stato di trance agonistica e si è espresso male ma poi ha chiarito. Una cosa è il razzismo, che non è mai giustificabile, un altro il comportamento dei giocatori. Quando dopo la partita ho parlato di Kean non era per giustificare il razzismo. Già in casa, contro l’Udinese, sul 4-0, ha stoppato una palla alta col tacco e mi sono arrabbiato perchè questa è mancanza di rispetto dell’avversario. Se Kean sarà bravo a rimanere coi piedi per terra e a migliorare, allora potrà fare una grande carriera, dipende da lui”.

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