Un risparmio di 1,5 milioni di euro in 5 anni per il Sistema Sanitario Nazionale è quanto si avrebbe rendendo accessibili le tecnologie innovative per il problema dell’incontinenza urinaria, che rappresenta una grave complicanza funzionale per i pazienti operati di tumore della prostata. Inoltre, un accesso più uniforme alle nuove terapie migliorerebbe la qualità della vita dei pazienti. Questo è quanto emerge durante il workshop “Salute al maschile: qualità della vita dopo le cure”, promosso dal network Presa – Prevenzione e Salute, che si è svolto oggi a Roma, con l’obiettivo di fare il punto sulla medicina di genere con particolare riferimento alla salute maschile nell’ambito dell’oncologia, dell’urologia e dei trattamenti innovativi. “L’utilizzo di device altamente innovativi come lo sfintere artificiale AM800 per la cura dell’incontinenza urinaria maschile grave, post prostatectomica radicale per tumore prostatico, oltre che a migliorare la salute del paziente, costituisce una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico”, afferma Francesco Saverio Mennini, Research Director EETHA del Ceis, Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata e Kingston University di Londra, che ha reso noti alcuni dati dello studio “HTA e valutazione delle tecnologie sanitarie per l’incontinenza urinaria”.
In termini di spesa lo studio di impatto sul budget evidenzia come, grazie all’utilizzo di tale sfintere artificiale, considerato ‘Gold Standard’ a livello internazionale, si determina una riduzione dei costi complessivi pari a 1,5 milioni di euro dopo 5 anni. “Tale risultato – aggiunge Mennini – migliora la qualità di vita dei pazienti rispetto alla terapia conservativa attualmente utilizzata, grazie alla riduzione degli eventi avversi e con il raggiungimento dello stato di continenza totale”. I dati analizzati fanno emergere l’esigenza di valutare attentamente, nell’ottica sia dei pazienti che del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), il ricorso a tecnologie già presenti sul mercato con comprovata efficacia al fine di renderle accessibili al paziente. Tuttavia, riguardo la salute degli uomini, il tumore della prostata rappresenta una patologia dal forte impatto sociale, anche per le principali complicanze che spesso si sviluppano nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale, come l’incontinenza urinaria e la disfunzione erettile.
“Oggi, per quanto riguarda i tumori della prostata, la diagnosi è sempre più precoce e, nella maggior parte dei casi, il paziente guarisce riportando, però, gravi complicanze funzionali. Per questo, è necessario istituire una rete regionale di centri di riferimento per il trattamento dell’incontinenza urinaria che rendano le cure più omogenee da nord a sud Italia. L’obiettivo è la razionale distribuzione dei presidi chirurgici più complessi per migliorare, di fatto, la qualità della vita dei pazienti”, afferma Roberto Carone, Direttore della Struttura Complessa di Neuro-Urologia e del Dipartimento delle Mielolesioni, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino.