“La riforma delle Ipab rientra in un disegno più ampio di revisione complessiva del sistema veneto di assistenza per i non autosufficienti. L’assessorato alla Sanità e al Sociale sta lavorando con gruppi tecnici non solo per ridisegnare il nuovo assetto delle Ipab, ma per rivedere in maniera organica l’intera struttura degli interventi assistenziali, di cui i servizi residenziali sono un tassello importante, insieme ai centri diurni, ai servizi di domiciliarità e alla rete delle assistenti familiari”. E’ quanto ha ribadito l’assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, incontrando a palazzo balbi una delegazione dei rappresentanti sindacali dei lavoratori delle Ipab del Veneto, guidata da Paolo Righetti (segretario regionale Cgil), Elena Di Gregorio (Spi- Cgil) e Daniele Giordano (Cgil. Funzione pubblica). “Sono consapevole delle attese del territorio, degli enti e dei lavoratori, nonché delle famiglie degli assistiti – ha premesso l’assessore – verso una riforma annunciata e invocata da anni.
Ma affrontare il problema limitandosi ad una riduzione dell’Irap (l’imposta su dipendenti a carico dei bilanci degli delle impegnative di residenzialità, significherebbe mancare l’obiettivo e non riuscire dare una risposta lungimirante ai bisogni di una società che sta rapidamente invecchiando. Per questo abbiamo preferito superare il progetto di legge presentato dalla Giunta all’inizio della legislatura (Pdl 25) e disegnare un intervento più ampio e complessivo attraverso un nuovo testo che la Giunta intende presentare entro l’anno”.
Nel frattempo – ha spiegato l’assessore – il percorso verso il rilancio del ruolo assistenziale delle oltre 120 Ipab presenti in Veneto ha già preso avvio. “Le nuove norme sui Cda e sulle aggregazioni delle Ipab inserite nel collegato alla legge finanziaria 2017, il sistema di pagamento a budget previsto dal nuovo piano sociosanitario regionale 2019-2023 e le maggiori risorse stanziate dai riparti del Fondo per la non autosufficienza dell’ultimo biennio (800 impegnati di residenzialità in più nel 2018 e incremento di 10 milioni di euro del Fondo per i non autosufficienti nel 2019) sono già pezzi della futura riforma del sistema residenziale”.
“L’impegno della Regione sul fronte finanziario e normativo testimonia la volontà di affrontare in maniera strutturale e coordinata il crescente fabbisogno di servizi assistenziali per la terza e quarta età e la necessità di mantenere in equilibrio il sistema delle strutture residenziali – ha concluso l’assessore – Siamo al lavoro per ripensare l’intera ‘filiera’ dei servizi in modo organico, con una visione a 360 gradi, che tenga conto della sostenibilità del sistema, del fabbisogno dei singoli e delle famiglie, della qualità dei servizi e della serenità degli operatori dell’assistenza”.