I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bergamo hanno eseguito 19 provvedimenti cautelari nei confronti di appartenenti ad un sodalizio ‘ndranghetistico operante in Lombardia. Gli arresti sono avvenuti in diverse località di Lombardia e Calabria. Gli indagati, secondo quanto accertato dagli investigatori, erano dediti alle estorsioni, al recupero crediti ed al riciclaggio. L’operazione è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia.
L’indagine, avviata nel marzo 2016, ha preso spunto da un incendio doloso che ha danneggiato una società di Autotrasporti, riconducibile ad un imprenditore bergamasco. I fatti risalgono all’anno precedente. Gli investigatori hanno scoperto che l’azienda era in concorrenza con un’analoga società gestita, di fatto, da un pregiudicato calabrese.
Le due imprese svolgevano attività di trasporto per conto di una terza società operante nel settore Ortofrutticolo che, nel gennaio 2016, decideva di ridefinire i propri rapporti commerciali affidando tutto il pacchetto lavori ad un’unica impresa di trasporti. Per raggiungere tale obiettivo quest’ultima impresa interessava le aziende che fino a quel momento avevano operato per conto di essa chiedendo a ciascuna un preventivo per affidare alla migliore offerente l’intera gestione del trasporto merci.
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno registrato una serie di conversazioni da cui si evinceva il coinvolgimento di soggetti di origine calabrese, giunti a Bergamo proprio per favorire uno dei due imprenditori nell’aggiudicazione dell’appalto. I calabresi, successivamente identificati in Carmelo Caminiti e Antonio Pizzi, risultavano entrambi vicini alla ‘ndrina dei De Stefano.
In particolare il primo, gravato da numerosi precedenti penali anche di carattere associativo, è genero di Michele Franco e cognato di Carmelo Consolato Murina; mentre il secondo, incensurato, svolgeva funzioni di gregario. In pratica faceva da autista a Caminiti, che accompagnava in auto in tutti i suoi spostamenti al centro-nord Italia.
I carabinieri del Ros, indagando, hanno scoperto che Carmelo Caminiti svolgeva un’attività di “recupero crediti” per conto di un’altra società bergamasca operante nel settore dell’ortofrutta, in particolar modo gestendo i rapporti con i due fratelli titolari: Alessandro e Carlo Santini. Inoltre, hanno accertato come Caminiti, muovendosi tra la Calabria e la Lombardia, insieme ad altri indagati, fosse referente di un clan ‘ndranghetista, dedito non solo all’attività di recupero crediti ma anche alle estorsioni.
Gli investigatori hanno accertato che alcuni imprenditori lombardi, operanti nel settore del commercio ortofrutticolo, ad esempio i fratelli Santini, ricercavano volontariamente le prestazioni d’opera degli affiliati alla ‘Ndrangheta per rientrare da posizioni creditorie verso terzi, nella piena consapevolezza che l’atteggiamento dei recuperatori si andava inserendo in una condotta tipicamente mafiosa e violenta.
I carabinieri, nel corso dell’attività investigativa, hanno fatto luce sull’attentato incendiario ai danni dell’impresa di trasporti di Seriate (BG), i cui responsabili sono stati individuati in Giuseppe Papaleo quale mandante, Domenico Lombardo, Mauro Cocca, Giovanni Condò, quali esecutori materiali e Vincenzo Iaria, quale reclutatore di Condò e Cocca. Inoltre, hanno riscontrato più azioni estorsive.