“Tav e autonomia o il governo si ferma”. Cosi’ in un’intervista su La Repubblica il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale tuttavia non ci sarà una crisi di governo sulla Tav. “Sono convinto di no, se non si riuscisse a risolvere questo problema vorrebbe dire che non si ha a cuore ciò che riguarda i cittadini. Se la mettiamo sul piano del consenso è lampante che con la democrazia vincerebbe il sì. A questo punto, chi amministra può solo correggere il tiro. Se si dicesse no all’opera, da me in Veneto si direbbe che si è fuori dalla storia”.
“Salvini – aggiunge – ha sicuramente il termometro di quello che sta accadendo. Quello che è certo è che il dossier Tav è uno dei più importanti e una paralisi su questo rischia di essere una paralisi del governo. Salvini ha fatto bene a porre il tema fugando ogni dubbio sulla nostra posizione”.
“È inevitabile – dichiara Zaia – che se si va al muro contro muro non ci sono vie di uscita. Vorrà dire che la disponibilità a ragionare da parte dei ‘no tav’ sarà stata pari a zero”. Ed in merito al nuovo dialogo con la Francia suggerita dal premier, commenta: “Se al tavolo uno si siede partendo dal presupposto che non serve a niente diventa un’agonia”.
Per quanto riguarda l’Autonomia, “è nel contratto di Governo e non serve un interprete per leggerlo.
Ormai ci sono diciassette Regioni che la chiedono. Due hanno fatto pure un referendum. Non siamo dei barricaderi o degli scappati di casa. Siamo disponibili a qualsiasi confronto, ma adesso ho fiducia in una sola cosa”. “Il dossier – spiega – ora è in mano a Salvini e la partita si deve chiudere sul piano politico”.