URICCHIO “CON NUOVO STATUTO UNIVERSITÀ APERTA A INNOVAZIONI” / FOCUS

Dopo oltre due anni di lavoro, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 23 febbraio, il nuovo Statuto dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. 

“Abbiamo profondamente riordinato e modificato lo Statuto precedente – ha dichiarato il rettore dell’Università, Antonio Uricchio – adeguandolo, aprendo ulteriormente il modello di Università anche rispetto alle tante sollecitazioni che il mondo ci ha offerto e soprattutto anche promuovendo alcuni valori forti”. 

Il nuovo Statuto si apre con la ‘Carta dei principi’ nella quale sono indicati quali fini primari la ricerca, la formazione per lo sviluppo del sapere critico, la Terza missione, la sostenibilità e la valorizzazione del merito. 

“Abbiamo voluto anteporre alla parte ordinamentale – ha spiegato Uricchio – una ‘Carta dei principi’, perché i valori, i principi devono guidare un’istituzione accademica. Tra questi valori – ha continuato il rettore – abbiamo posto i valori della libertà, del dialogo, della proiezione esterna dell’Università, della valorizzazione della Terza Missione, dell’impegno forte con la società civile e con il volontariato”. Ma non è tutto, ci sono anche “i temi della sostenibilità e della sostenibilità ambientale in particolare, che – ha dichiarato Uricchio – credo un’istituzione accademica debba porsi necessariamente. In questo – ha proseguito – abbiamo ritenuto di aderire al manifesto di Udine del G7 delle Università che si è tenuto a giugno del 2017. E in questa prospettiva – ha ribadito – abbiamo fortemente sostenuto proprio la parte valoriale dell’Università. Molte sono anche le modifiche riguardanti la parte ordinamentale”. 

“In primo luogo – ha continuato – l’istituzione di un nuovo organo, ‘il presidio della qualità’, che in questi anni è stato anche particolarmente prezioso ma che ora ha dignità statutaria, anche per le attività di valutazione e dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca), che recentemente ci ha concesso con pieno apprezzamento l’accreditamento della nostra sede. Abbiamo poi rivisto – ha proseguito – la parte dell’organizzazione amministrativa anche aderendo al modello organizzativo che è stato proposto dal direttore generale e abbiamo soprattutto introdotto delle norme di adeguamento rispetto alle numerose innovazioni legislative che hanno riguardato gli ultimi anni”. 

Particolare interesse lo Statuto dedica all’organizzazione gestionale, risorse umane e relazioni sindacali, nonché all’istituzione e gestione delle attività socio-assistenziali. Il nuovo modello organizzativo dell’Università di Bari, è articolato secondo una gestione per processi affidata ai dirigenti e coerente con i principi di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale e di valorizzazione e valutazione delle risorse umane. 

“Quindi – ha spiegato Uricchio – non è soltanto un lavoro di restyling, ma un profondo impegno dell’istituzione accademica nel rivisitare anche le norme fondamentali”. Il nuovo Statuto “non è un lavoro compiuto definitivamente”. Infatti “la parte della governance abbiamo deciso di rinviarla alla fase post elettorale, quella che appunto farà seguito all’elezione del nuovo rettore. Di recente – ha ricordato Uricchio – abbiamo rinnovato il Senato e il Consiglio di Amministrazione”. 

A volere il nuovo Statuto dell’Università di Bari, è stato in primis Uricchio, che ha confessato: “Io ho fortemente voluto il nuovo Statuto”, anche se poi ha sottolineato che “è frutto anche del lavoro condiviso da una commissione presieduta dal professor Paleari che è stato per anni presidente della conferenza dei rettori, egli stesso è rettore a Bergamo, a cui hanno partecipato tanti rappresentanti delle varie aree didattiche”. 

In più, per il rettore vi è “la soddisfazione” che il nuovo Statuto “sia stato approvato all’unanimità da Senato e Consiglio di Amministrazione e quindi sia frutto di un lavoro condiviso. E’ un lavoro per step – ha concluso – quindi il nuovo Statuto riguarda sia la parte dei principi, sia la parte dell’organizzazione, sia la parte anche degli assetti interni, ma non Senato, Consiglio e rettore, perché questa parte sarà successivamente ulteriormente rivista, ovviamente valorizzando anche le esperienze che potranno essere maturate nel periodo immediatamente successivo all’elezione del nuovo rettore”. 

 

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