“Il trenta per cento mi sembra una stronzata… Non so cosa sarebbe la mia vita da musicista se non avessi sentito tutta la musica straniera che ho sentito”. Lo afferma Francesco De Gregori commentando la proposta avanzata dalla Lega di riservare alla musica italiana una quota minima di trasmissione in radio.
Da oggi Francesco De Gregori sarà in scena con “Off the record” al Teatro Garbatella di Roma. Una serie di concerti tenuti fino al 27 marzo, venti in totale e con posti già tutti esauriti, per un pubblico di duecentotrenta spettatori per volta.
La scaletta delle canzoni eseguite assieme alla band – Giudo Guglielmetti al basso, Carlo Gaudiello al piano, Paolo Giovenchi alle chitarre e Alessandro Valle al mandolino – sarà mobile e quasi improvvisata, selezionate di volta in volta da una base di sessantaquattro titoli. “Uno spettatore che viene venti volte – dice il cantautore – vede venti concerti diversi”.
Durante le prove generali, il cantautore ha spiegato che “il repertorio che ho scelto stasera è fatto di canzoni scomode. Se fossi andato a Sanremo con queste, non solo non sarei arrivato primo, ma sarei stato ansioso di un giudizio che non le avrebbe premiate. Perché vanno sentite in duecentotrenta persone per volta”.
Infatti “tutte le sere si darà all’entrata una scaletta dei pezzi eseguiti, come nei concerti di musica classica”, ha detto il cantante. “La mia voglia è di saltare meccanismi consolidati e tornare a una dimensione ridotta, a un altro tipo di dialogo, dove il pubblico mi può vedere da vicino senza maxischermi e dove c’è uno scambio fisico”.