L’articolazione della Legge regionale n. 53 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” è stata presentata presso la Coop. Sociale “Fratello Sole” di Irsina da Donato Lauletta, dell’ufficio “Economia, servizi e valorizzazione del territorio rurale” preceduta da un inquadramento dell’agricoltura sociale nella politica nazionale e comunitaria a cura di Carmela De Vivo del Crea PB. Sono intervenuti al dibattito Ippazio Ferrari di Alsia sulla relazione tra fattorie didattiche e fattorie sociali, Giuseppe Palo, Funzionario Staff Provv. Amministrazione penitenziaria Puglia e Basilicata sul tema del fare impresa negli istituti penitenziari attraverso l’agricoltura e un orto di erbe officinali, Caterina Salvia in rappresentanza di Alleanza Cooperative di Basilicata e del mondo cooperativistico e Rudy Marranchelli del Forum terzo settore e AGIA CIA. La legge regionale sulla Agricoltura Sociale consente il riconoscimento agli operatori e la implementazione di misure, anche nell’ambito della programmazione regionale dei fondi europei, finalizzate allo sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole, basate su pratiche di progettazione integrata territoriale e di sviluppo del settore.
La Regione Basilicata, nel rispetto dei principi recati dalla legge 18 agosto 2015, numero 141 che per la prima volta in Italia ha messo ordine al settore, con la Legge regionale numero 53 “Disposizioni in materia di agricoltura sociale” approvata dal Consiglio Regionale 17 dicembre 2018, ha voluto riconoscere e promuovere, nell’ambito degli strumenti di programmazione regionale l’agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole. Potranno essere legate al comparto agricolo prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali, prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative, progetti finalizzati all’educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità, nonché alla diffusione ed alla conoscenza del territorio attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.
Le attività previste dalla legge regionale potranno essere realizzate da imprenditori agricoli, singoli o associati, dalle cooperative sociali e/o dalle associazioni di promozione sociale, anche in collaborazione con i servizi socio-sanitari e con gli Enti locali, nella cornice della normativa statale in materia di terzo settore. Si istituisce l’elenco regionale delle fattorie sociali, si prevede la possibilità nelle mense scolastiche di prevedere la somministrazione di prodotti agroalimentari provenienti da agricoltura sociale. Sarà istituito, infine, l’Osservatorio Regionale sull’Agricoltura Sociale.