KRISTOFFERSEN ORO IN GIGANTE, DE ALIPRANDINI 20°

Henrik Kristoffersen ha sgranato gli occhi quando ha visto Marcel Hirscher tagliare il traguardo con un distacco di 20 centesimi. A quel punto c’era ancora da soffrire, perché toccava ad Alexis Pinturault, ma nel punto in cui il norvegese aveva sciato meglio nella seconda manche, il francese ha perso tutto il vantaggio accumulato in precedenza e a quel punto Kristoffersen ha capito che la sua prima medaglia mondiale sarebbe stata d’oro. Dopo anni di secondi posti e piazzamenti d’onore, ma anche di tante delusioni nelle rassegne iridate che non l’avevano mai visto salire sul podio, Kristoffersen fa a se stesso e alla Norvegia un regalo straordinario diventando campione del mondo in gigante e battendo sua maestà Hirscher, arrivato all’appuntamento più importante della stagione febbricitante. Al contrario, lo scandinavo, che aveva attraversato un momento difficile tra dicembre e gennaio, si è presentato ad Are al top e ha resistito alla pressione che finora gli aveva impedito di vincere. Nella prima manche Kristoffersen si è lamentato del sorteggio che gli aveva assegnato il pettorale numero uno, a suo dire penalizzante su una neve morbida. Nella seconda, invece, ha sciato meglio dei suoi rivali, soprattutto nella parte centrale del tracciato. Hirscher conquista così la decima medaglia mondiale, comprese quelle a squadre, ma non è un argento che gli piace, come si è visto nella cerimonia di premiazione, dove sia lui che Pinturault, in testa dopo la prima manche, non hanno fatto nulla per nascondere la delusione. In una gara emozionante, purtroppo gli azzurri non sono stati tra i protagonisti, anche e soprattutto per colpa delle condizioni fisiche che hanno debilitato Manfred Moelgg e Luca De Aliprandini, a letto con la febbre fino alla vigilia. L’altoatesino ha rinunciato alla seconda manche dopo aver chiuso 25° la prima preferendo risparmiarsi per lo slalom, il suo compagno di squadra si è classificato ventesimo, riuscendo a restare in piedi con un guizzo spettacolare nella seconda manche. Dietro di lui, 23esimo, Simon Maurberger, che ha corso in difesa nella prima manche dopo un paio di errori iniziali e nella seconda ha sciato in modo pulito recuperando qualche posizione. Per lui il Mondiale è finito, così come per Tonetti, uscito nella prima manche dopo poche porte. Entrambi torneranno a casa con la medaglia del team event che ha fatto gioire l’Italia.

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