FERRARI SVELA NUOVA SF90, VETTEL “È STRADA GIUSTA”

Un rosso opaco per questioni tecniche, per risparmiare quelle poche centinaia di grammi che nell’arco di una stagione possono fare la differenza, un posteriore molto stretto figlio anche delle nuove regole e nel nome un omaggio all’anniversario della fondazione della scuderia. A Maranello la Ferrari svela la SF90, la monoposto chiamata a dare l’assalto a quel titolo mondiale che manca ormai da troppo tempo, dal 2007 fra i piloti, dal 2008 fra i costruttori. Motore V6 con una cilindrata da 1600 cc, 743 kg di peso, la sessantacinquesima monoposto realizzata a Maranello per il campionato di F1 presenta un’ala anteriore più larga e più semplice nei suoi profili aerodinamici, mentre quella posteriore è più larga e alta. I deviatori di flusso sulle fiancate sono stati ridotti in altezza, semplificate invece le prese d’aria dei freni anteriori. “Nel 2018 abbiamo ottenuto ottimi risultati e questa vettura è un’evoluzione rispetto a quella della passata stagione – le parole di Mattia Binotto, al debutto ufficiale nella sua nuova veste di team principal – Abbiamo cercato di evolverla per raggiungere sempre maggiori velocità e successi. Abbiamo lavorato molto sull’anteriore: sono cambiati i regolamenti per cui il muso è un po’ diverso. Abbiamo cercato di spingere sull’innovazione: a noi piace molto”. La nuova aerodinamica sarà la chiave di volta visto che, con le nuove regole, le macchine saranno “meno guidabili perchè più sensibili al variare delle condizioni. Più dunque le macchine saranno consistenti, più prevedibile sarà la guida dei piloti, più saranno veloci, soprattutto in curva”. “Un’auto non solo bellissima ma anche competitiva”, ha assicurato John Elkann, presidente della Ferrari, che a fine presentazione si è fatto promotore di una foto di gruppo con cappellino d’ordinanza, quasi a testimoniare l’unità d’intenti. “La macchina incarna la tecnologia più avanzata, riflette le nuove regole per la prossima stagione ed è il frutto del grande lavoro e del grande talento che abbiamo nella Scuderia – ha invece voluto sottilineare l’ad Louis Camilleri – Abbiamo speranze, aspettative, siamo l’orgoglio di un’intera nazione e di milioni di fan in tutto il mondo. Abbiamo una grande responsabilità ma l’accettiamo volentieri. Siamo sicuri dei talenti e dell’abilità di chi lavora instancabilmente per raggiungere la nostra ambizione”.

Ma la SF90 non è l’unica novità. Rispetto alla scorsa stagione sono andati via Kimi Raikkonen e Maurizio Arrivabene, che “saranno sempre parte della famiglia Ferrari. Ora iniziamo un nuovo emozionante capitolo della nostra storia e a capo del quale ci sarà Mattia Binotto – ha proseguito l’ad del Cavallino – Lavora in Ferrari da circa un quarto di secolo, ha avuto una brillante carriera che testimonia le sue credibili capacità, anche di leadership. Conosce benissimo la scuderia, ama lavorare in squadra, ha molto talento ed è determinato a fare la differenza in tutti i livelli. Sono sicuro che guiderà la Ferrari a raggiungere livelli sempre maggiori di successo”. Anche perchè “la stagione passata è stata la migliore degli ultimi dieci anni ma non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Non è mai un boccone amaro facile da ingoiare ma guardiamo al futuro con impegno e determinazione”. Binotto, dal canto suo, ha faticato a nascondere l’emozione. “E’ una giornata molto speciale, sono molto orgoglioso di essere a capo di un team così forte e di continuare il sogno di Enzo Ferrari”. Sul suo nuovo ruolo non si è voluto soffermare molto (“non sono io il giocatore che va in campo per fare gol, quelli sono i piloti e i tecnici e sta a me metterli nelle migliori condizioni”) e come molti affida le speranze di vittoria a Sebastian Vettel e Charles Leclerc, quest’ultimo chiamato a raccogliere l’eredità di Raikkonen. “E’ un sogno avere questi piloti”, garantisce Binotto, che mette in chiaro anche le gerarchie iniziali (“Vettel resta la nostra guida assoluta su cui stiamo puntando per il campionato”) in una Ferrari “più forte dell’anno scorso e dell’anno prima ancora, speriamo che questa crescita sia sufficiente per raggiungere l’obiettivo finale”. “Nonostante i titoli mondiali, Vettel rimane sempre ambizioso, vuole vincere e sa che tutto il team Ferrari gli darà tutto il supporto possibile”, incoraggia il tedesco anche l’ad Camilleri.

Il diretto interessato incassa la fiducia e spera di ripagarla in pista. “Non vedo l’ora di partire, come squadra siamo sulla strada giusta e speriamo di continuare a migliorare”, l’auspicio di Vettel, che non lega il suo futuro ai risultati di questa stagione. “Ho un contratto fino al 2020 e non mi aspetto nulla di diverso, sono molto felice qui, il mio obiettivo è vincere il campionato. Non ci siamo andati vicini come avremmo voluto ma questa è la mia missione. Per me è chiaro cosa sono qui a fare, speriamo di avere una macchina competitiva fino alla fine della stagione per lottare”. Da lui è chiamato a imparare Leclerc, prodotto della Driver Academy di Maranello, che ha voluto quel sedile con tutte le sue forze e ora vuole tenerselo stretto. “E’ un sogno diventato realtà”, confessa il 21enne monegasco, che evita proclami (“Puntare al titolo? La prima vittoria? Sono giovane, devo concentrarmi su me stesso, sul lavoro con la squadra e i risultati arriveranno”) e vede nella presenza di Vettel come compagno di squadra, più che un peso, “una grande opportunità, posso imparare da lui. Sono certo che sarà una stagione esaltante, la chiave sarà lavorare assieme”. Bisognerà fare squadra, insomma, tema che ha caratterizzato la presentazione e che si ritrova anche in quell’hashtag “Essere Ferrari” che ha accompagnato sui social l’evento. “Essere Ferrari è qualcosa di speciale, di unico – ha ricordato Elkann – Essere Ferrari è essere squadra, è l’orgoglio di una squadra che riesce a unire un intero Paese, che rappresenta il meglio dell’Italia per la sua voglia di inventiva, di innovazione, di intraprendenza. E’ importante che i nostri tifosi ci siano vicini, che ci sostengano: inizia un’importante stagione e un’importante decennio che ci porta ai nostri 100 anni. Abbiamo bisogno di vincere tutti insieme”. “La nostra filosofia è cercare di divertirci, lavorando in squadra e consolidando questo spirito – rafforza il discorso Binotto – Poi è chiaro che ci si diverte di più quando si vince”. E la SF90 è nata proprio per questo.

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