Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato in via definitiva la riforma del Meccanismo di protezione civile UE, messo a dura prova nel 2017 e 2018 da incendi boschivi, tempeste e inondazioni. Il testo è stato approvato 620 voti favorevoli, 22 contrari e 35 astensioni. La legge entrerà in vigore dopo l’approvazione finale del Consiglio e sarà applicabile entro l’estate.
L’obiettivo della nuova legislazione, già concordata informalmente con il Consiglio lo scorso dicembre, è quello di aiutare gli Stati membri a rispondere più rapidamente e con maggiore efficacia alle catastrofi naturali e a quelle provocate dall’uomo, grazie a una condivisione più efficiente dei mezzi della protezione civile.
La legge istituisce inoltre, su richiesta del Parlamento, il fondo di risorse “RescEU” che metterà a disposizione mezzi aerei per combattere gli incendi boschivi, unità di pompaggio ad alta capacità, ospedali da campo e squadre mediche di emergenza da utilizzare in ogni tipo di emergenza. A seguito di una decisione della Commissione europea, RescEU interverrà qualora gli Stati membri non dispongano di risorse sufficienti per rispondere a una catastrofe.
Gli eurodeputati hanno anche introdotto misure per rafforzare la rete di conoscenze in materia di protezione civile dell’Unione e facilitare gli scambi tra giovani professionisti e volontari della protezione civile.
“Siamo riusciti a lavorare velocemente per essere pronti prima della prossima estate ed evitare un’altra Grecia 2018 e Portogallo 2017. Erano necessari mezzi e strumenti efficaci per salvare vite umane. I principi di solidarietà e di tutela della sicurezza dei nostri cittadini hanno guidato il lavoro verso il successo”, spiega la relatrice, Elisabetta Gardini (Forza Italia).
Il meccanismo di protezione civile dell’UE è attualmente un sistema su base volontaria, attraverso il quale l’UE coordina i contributi volontari degli Stati partecipanti destinati a un Paese che ha richiesto assistenza. Negli ultimi anni, le condizioni meteorologiche estreme e altri fenomeni hanno messo a dura prova la capacità degli Stati membri di aiutarsi reciprocamente, soprattutto quando più Stati membri affrontano contemporaneamente lo stesso tipo di catastrofe. Quando il supporto volontario è limitato o inesistente, l’UE non dispone di una capacità di riserva per assistere gli Stati membri sopraffatti dalle emergenze.