REGIONALI, SI TORNA AL VOTO IN ABRUZZO

Dalla mezzanotte è scattato il silenzio elettorale e la caccia all’ultimo voto utile. Chiusi i comizi, oggi pausa di riflessione. Domani si torna alle urne in Abruzzo per rinnovare il Consiglio regionale e scegliere il nuovo presidente della Regione. Si tratta di elezioni anticipate convocate a seguito delle dimissioni del presidente Luciano D’Alfonso che il 4 marzo dello scorso anno è stato eletto al Senato, in quota Pd.

I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 per 1.211.204 elettori, di cui 591.635 di sesso maschile e 619.569 di sesso femminile, distribuiti sulle 1.633 sezioni istituite nei 305 comuni dell’Abruzzo. Il sistema elettorale è di tipo proporzionale, con soglia di sbarramento del 4% per liste non in coalizione e del 2% per quelle inserite all’interno di una coalizione.

Non c’è ballottaggio, pertanto sarà eletto presidente il candidato che al termine dello spoglio avrà ottenuto un voto in più degli altri. Previsto il premio di maggioranza: alla lista o alla coalizione che appoggia il presidente eletto sarà garantito un numero minimo di 17 seggi. Ma la lista che sostiene il vincitore non può essere superiore ai 19 seggi. In merito alle modalità di votazione non è previsto il voto disgiunto. Lo spoglio inizierà subito dopo la votazione.

Sono quattro i candidati alla carica di governatore: Marco Marsilio, sostenuto dalle liste di Lega Salvini Abruzzo, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Azione Politica e Unione di Centro-Dc-Idea; Giovanni Legnini, appoggiato da Pd, Abruzzo in Comune, Centristi per l’Europa-Solidali e Popolari per Legnini, Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-Leu, Avanti Abruzzo-Italia dei Valori, Abruzzo Insieme-Abruzzo Futuro, Legnini Presidente, +Abruzzo-Centro Democratico; Sara Marcozzi, sostenuta da M5S; Stefano Flajani di CasaPound Italia.

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