C’e’ stato anche il tema della formazione, e non poteva essere altrimenti, al centro di Connext, la due giorni organizzata da Confindustria al MiCo-Milano Convention Center. Se n’e’ parlato in particolare nel corso di un convegno di Fondimpresa, il piu’ importante Fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia, costituito da Confindustria e Cgil, Cisl, Uil, e aperto alle aziende di ogni dimensione e settore. L’evento ha visto il contributo di aziende come FCA, Tim e Humanitas, che hanno testimoniato l’importanza della formazione e del continuo aggiornamento del sistema delle competenze all’interno dei processi aziendali. Tra i partecipanti il sociologo e formatore Francesco Amicucci, il direttore dell’Area Conto Formazione e articolazioni territoriali di Fondimpresa, Raffaele Sacca’, l’economista Giulia Ajmone Marsan e il direttore generale dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro Salvatore Pirrone.
“Obiettivo dell’incontro era diffondere cio’ che stiamo facendo con questo panel di aziende, un panel che vogliamo allargare sempre di piu’, perche’ riteniamo che possa costituire un patrimonio comune”, spiega all’Italpress il direttore generale di Fondimpresa Elvio Mauri. “La formazione digitale e’ un passaggio fondamentale – aggiunge Mauri – e abbiamo pensato che Connext potesse essere il contesto migliore per condividere il lavoro che stiamo realizzando e per darci una tabella di marcia condivisa. Vogliamo accompagnare le imprese in questo percorso, facendo si’ che l’esempio delle grandi aziende sia da guida per quelle di dimensioni minori”. Un obiettivo che, secondo il direttore generale di Fondimpresa, e’ stato pienamente raggiunto: “C’e’ consapevolezza dell’importanza di questi temi, come testimonia l’estrema attenzione da parte di aziende, operatori e stakeholder intervenuti a questo convegno”.
“La formazione e’ la politica attiva del lavoro per eccellenza. Attraverso di essa si aprono spiragli importanti per l’accrescimento del benessere non solo economico”, dice all’Italpress Bruno Scuotto, presidente di Fondimpresa, che ha concluso i lavori del convegno, sottolineando – al pari di altri interventi – come il tema coinvolga i singoli individui prima ancora delle imprese, in un mercato del lavoro come quello attuale, sempre piu’ ‘liquido’ e condizionato dalle continue innovazioni tecnologiche e dalla necessita’ di nuove skill. “Si tratta di un’inversione di marcia rispetto al passato – puntualizza Scuotto – in un momento in cui l’evoluzione delle figure professionali diventa un elemento imprescindibile”. L’auspicio, ha aggiunto, e’ che “la formazione digitale diventi rendicontabile” e in questo contesto “Fondimpresa vuole essere partner della digital transformation delle aziende”. La sfida “e’ quella di accompagnare le aziende aderenti nella digitalizzazione dei processi di apprendimento, favorendone il finanziamento”.
Questo perche’ “la rivoluzione digitale chie¡de alle aziende di ripen¡sare e innovare modelli e abitudini, in primis il modo di fare formazione” e oggi servono “strumenti e modalita’ inno¡vative che virano su modelli di apprendimento piu’ fluidi. Cosi’ come le imprese sono chiamate ad adattarsi e a usu¡fruire delle nuove tecnologie, cosi’ chi eroga finanziamenti alla formazione deve consen¡tire alle aziende di utilizzare al meglio le proprie risorse con avvisi che puntino a te¡mi quali l’innovazione tecnologica, la competitivita’, l’ambiente”, ha sottolineato Scuotto.
Fondimpresa e’ aperto alle aziende di ogni dimensione e settore. Con oltre 196.000 aziende aderenti e 4.600.000 lavoratori, ha finan¡ziato, con una spesa di 275 milioni di euro nel 2018, piani di formazione per la cresci¡ta e la riqualificazione delle competenze in azienda. Il Fondo promuove da anni l’innovazione digitale e tec¡nologica.