SANREMO, BISIO “BAGLIONI? E’ UN SOVVERSIVO…”

È un “Via” di nome e di fatto quello del 69° Festival di Sanremo, quello dell’armonia. Il direttore artistico Claudio Baglioni lo affida all’omonimo pezzo del suo repertorio e alle acrobazie degli stessi ballerini che lo accompagnano nel tour “Al Centro”. «Siamo qui per vivere una nuova avventura con energia, euforia, poesia, per un cammino lungo da qui fino a sabato che ci porti verso la meta dell’armonia, che è il senso di questo avvenimento», dice l’autoproclamato “dirottatore artistico”. «L’armonia, principio fondamentale della musica, è un percorso verso la bellezza, non è una condizione di partenza, ma di arrivo, a volte difficile. È un traguardo, un percorso che consiste nel collegare elementi e significati diversi lontani, opposti, come nel simbolo yin e yang che ispira il numero 69.
Andremo là dove ancora non sappiamo ecco perché mi sono definito dirottatore artistico», conclude augurando «buon viaggio a tutti, tutti insieme». Con lui i due «co-piloti» Virginia Raffaele, emozionata nei panni di se stessa («Nonostante sia già passata da queste parti per me è un debutto») ed elegante in un abito lungo nero con inserti bianchi, e Claudio Bisio che indossa una giacca in lurex damascato. “E’ arrivato un tweet sulla mia giacca – dice Bisio – chiedono se la mia stilista e’ dei Casamonica”. Virginia Raffaele, al suo fianco, dice: “Salutiamo i Casamonica”. E subito dopo: “Scherzavo, ora mi denunciano…”.

E poi via alla gara, «facciamo veloce che sono 24», ricorda la Raffaele. Rompe il ghiaccio Francesco Renga, continuano Nino D’Angelo con Livio Cori, Nek e Zen Circus che portano all’Ariston gli sbandieratori. Sono i tre ex ragazzini de Il Volo a strappare il primo prolungato applauso della serata con Bisio che li invita a goderselo tutto. Anche Loredana Berté, in versione Vasco Rossi, fa scattare un applauso più intenso che, però, nulla ha a che fare con la standing ovation per Andrea Bocelli, ospite all’Ariston 25 anni dopo la vittoria nella categoria Giovani con “Il mare caldo della sera”, pezzo riproposto in duetto con Claudio Baglioni. Il “dirottatore”, poi, lascia il posto a Matteo Bocelli per un ideale passaggio di testimone, «che – sottolinea il tenore toscano – è più un augurio», tra padre e figlio. Il “testimone” è il chiodo che Bocelli senior indossava al Sanremo 1994 che passa sulle spalle di Matteo che con il papà canta “Fall on me”. Prima dell’ingresso di Federica Carta e Shade, Claudio Bisio parte con un monologo imperniato sulle polemiche piovute su Baglioni prima del Festival. «Mi ha stupito il vostro stupore: “Baglioni fa politica”. E ve ne siete accorti ora?
Baglioni è un sovversivo…». E spunta il “Passerotto non andare via”. «Un amico ornitologo mi ha detto che il “passer domesticus” nasce in Africa e migra in Europa da 11 mila anni. E Baglioni lo sapeva.
Trent’anni dopo ha scritto “Tutti qui”». Poi citando la strofa di “Porta Portese”, “Per comprarmi dei blue jeans al posto di questa divisa” diventa «antimilitarista» e poi «eversore» con le parole di “Poster”, “un uomo si lamenta ad alta voce del governo e della polizia”. «Da quel giorno la Digos aperto un fascicolo su di lui.
E c’era ancora la Dc».
Seguono in gara Ultimo, Paola Turci, annunciata da Pierfrancesco Favino in un veloce ritorno dopo la conduzione di un anno fa con Michelle Hunziker, e Motta. Si riparte con i Boomdabash vestiti da Dolce & Gabbana, Patty Pravo e Briga vittime di un problema tecnico («Ma sono venuta qui a cantare o a fare una passeggiata», è la battuta della Divina) e poi di Simone Cristicchi. L’omaggio a Frizzi in quello che sarebbe stato il giorno del suo 61° compleanno commuove. Poi il palco è tutto di Giorgia che infila un medley con “Le tasche piene di sassi”, “Una storia importante”. “I will always love you” e con Baglioni intona “Come saprei”. A svegliare l’Ariston ci pensano Achille Lauro e Arisa. La grinta dei Negrita lascia spazio all’omaggio musicale al Quartetto Cetra (in sala ci sono la moglie e la figlia di Tata Giacobetti) con i tre Claudii – a Baglioni e Bisio si aggiunge Santamaria – insieme a Virginia Raffaele. A chiudere, senza altre interruzioni se non quelle pubblicitarie e quelle per i cambi di set, Ghemon, Einar, Ex Otago, Anna Tatangelo, Irama, Enrico Nigiotti e Mahmood.

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