Il Politecnico di Milano lancia il primo corso di laurea magistrale in Mobility Engineering per formare i futuri professionisti del settore dei trasporti. “Una iniziativa che – ha sottolineato Ferruccio Resta, rettore del Politecnico – risponde alle esigenze di un settore, quello della mobilità, interessato in questi anni da profonde trasformazioni legate alle mutate esigenze dei cittadini, alle trasformazioni tecnologiche, alle smart city, alla tutela ambientale”.
“Occorrono figure professionali che sappiano unire competenze tecnico-ingegneristiche e gestionali a un approccio attento alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie”, ha sottolineato Resta presentando oggi il nuovo corso insieme con Renato Mazzoncini, docente di Mobility, Infrastructures & Services e Dario Zaninelli, Coordinatore della commissione per la progettazione della nuova laurea magistrale, e dei rappresentanti delle 13 aziende che collaborano con l’ateneo milanese per la definizione del programma di studi e che fanno parte dell’Advisory Board del corso.
Da produttori di sistemi per la mobilità come Hitachi Rail, Alstom, Ansaldo STS o Mermec a gestori di reti di trasporto quali Atm Milano, Brescia Mobilità, Trenord o Trenitalia. E proprio il CEO di Trenitalia, Orazio Iacono, ha sottolineato l’importanza del nuovo corso di laurea per supportare lo sviluppo di sistemi per la mobilità collettiva anche dando impulso a settori quali i big data, oggi fondamentali per un’azienda ferroviaria: “A bordo dei treni esistono centraline che raccolgono migliaia di dati generati da sensori di bordo e che, analizzati attraverso moderne logiche di memory computing, permetteranno di ottenere informazioni utili per effettuare interventi manutentivi in maniera predittiva, intervenendo quando è necessario e con le risorse giuste. Questo consente, e consentirà sempre di più in futuro, di aumentare l’affidabilità della flotta riducendo al tempo stesso i costi di gestione”.
Il corso di laurea magistrale in Mobility Engineering, per il quale sono previste anche specifiche borse di studio, si svolge quasi interamente in lingua inglese ed è stato anticipato, nel corrente anno accademico, da un progetto pilota per gli studenti di Ingegneria Elettrica, Meccanica e Gestionale. Offrirà un percorso formativo pressoché unico a livello nazionale ed europeo: “Un corso in Mobility esiste al MIT di Boston, dove le tematiche della mobilità sono di casa”, ha spiegato Renato Mazzoncini. “I professionisti che oggi lavorano nel settore dei trasporti – ha aggiunto – oggi sviluppano le loro competenze specifiche soprattutto all’interno delle aziende e per questo hanno per lo più un notevole livello di anzianità, di conseguenza non sempre hanno la flessibilità necessaria a gestire le nuove sfide tecnologiche. Con questo corso formeremo neolaureati già dotati di una conoscenza approfondita del settore”.