MATTARELLA “SHOAH VIRUS PRONTO A RISVEGLIARSI”

“Un male che alberga nascosto, come un virus micidiale, nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere, appena se ne ripresentano le condizioni”. Parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della Celebrazione del Giorno della Memoria, “Le donne della Shoah” al Quirinale, dove erano erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i vicepremier e ministri, Luigi Di Maio e Matteo Salvini e i rappresentanti delle Comunità ebraiche. Per il capo dello Stato “nonostante il tanto tempo passato, l’orrore indicibile che si spalancò avanti agli occhi dei testimoni è tuttora presente di fronte a noi, con tutti il suo terribile impatto. Ci interroga e ci sgomenta ancora oggi. Perché Auschwitz non è soltanto lo sbocco inesorabile di una ideologia folle e criminale e di un sistema di governo ad essa ispirato. Auschwitz, evento drammaticamente reale, rimane, oltre la storia e il suo tempo, simbolo del male assoluto”.

Mattarella ha ricordato che gli ebrei, “portatori di una cultura antichissima, base della civiltà europea, vittime da sempre di pregiudizi e di discriminazioni, agli occhi dei nazisti diventano il problema, il nemico numero uno, l’ostacolo principale da rimuovere, con la violenza, per realizzare una società perfetta, a misura della loro farneticazione. Ma quando il benessere dei popolo o gli interessi delle maggioranze, si fanno coincidere con la negazione del diverso, dimenticando che ciascuna persona è diversa da ogni altra la storia spalanca le porte alle più immani tragedie. Noi italiani, che abbiamo vissuto l’onta incancellabile delle leggi razziali fasciste e della conseguente persecuzione degli ebrei, abbiamo un dovere morale – ha aggiunto il capo dello Stato -. Verso la nostra storia e verso l’umanità intera. Il dovere di ricordare, innanzitutto, ma soprattutto di combattere, senza remore e senza opportunismi, ogni focolaio di odio, di antisemitismo, di razzismo, di negazionismo, ovunque esso si annidi. E di rifiutare, come ammonisce sempre la senatrice Liliana Segre, l’indifferenza: un male tra i peggiori”.

Il presidente della Repubblica ha sottolineato, inoltre, come “La riproposizione di simboli, di linguaggi, di riferimenti pseudo culturali, di vecchi e screditati falsi documenti, basati su ridicole teorie cospirazioniste, sono tutti segni di un passato che non deve in alcuna forma tornare e richiedono la nostra più ferma e decisa reazione”. Secondo Mattarella le persecuzioni naziste “si iscrivevano in un progetto di società basato sul predominio dei popoli cosiddetti forti e puri sui popoli deboli, su un nazionalismo esasperato nemico della convivenza, sulla guerra come fonte di rigenerazione e grandezza, su un imperialismo alimentato da delirio di onnipotenza, sulla sottomissione dell’individuo allo Stato, sulla negazione della libertà di coscienza, sulla repressione feroce di ogni forma di dissenso. Tutto quel che la nostra Costituzione – ha concluso Mattarella – ha voluto bandire e contrastare, segnando un discrimine tra l’umanità e le barbarie con il riconoscimento di eguali diritti e dignità ad ogni persona e con l’obiettivo e il metodo della cooperazione internazionale per una convivenza pacifica tra i popoli e gli Stati”.

 

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