La nuova generazione può aspettare. Dopo la lezione rifilata a De Minaur e Tiafoe, Rafa Nadal spazza via anche Stefanos Tsitsipas e conquista la sua quinta finale agli Australian Open. Il 20enne greco che negli ottavi aveva eliminato Roger Federer viene demolito per 6-2 6-4 6-0 in un’ora e 46 minuti di gioco. Un dominio assoluto quello del maiorchino, a caccia del suo secondo titolo nello Slam australiano dopo quello del 2009, che non concede nemmeno una palla break al più giovane avversario fino all’ultimo gioco del match, quando il destino di Tsitsipas è ormai segnato. “E’ stato un grande incontro, ho fatto fin qui un grande torneo e ho giocato benissimo ogni giorno ma spero di poter fare ancora meglio”, il commento soddisfatto di un Nadal che potrebbe diventare il primo giocatore nell’era Open ad aggiudicarsi almeno due volte ciascuno dei 4 Slam. E pensare che il suo 2019 era cominciato fra mille incertezze dopo i problemi muscolari che lo avevano spinto a rinunciare all’appuntamento di Brisbane. Ma game dopo game, Nadal ha cancellato ogni dubbio e il fatto che non abbia perso fin qui nemmeno un set la dice lunga sullo stato di forma del mancino di Manacor, a cui non resta che attendere l’esito della sfida di domani fra Djokovic e Pouille per conoscere il nome del suo prossimo avversario.
Saranno invece Naomi Osaka e Petra Kvitova a contendersi il titolo nel tabellone femminile. La 22enne giapponese centra la sua seconda finale di fila in uno Slam dopo il successo agli Us Open (l’ultima a conquistare consecutivamente le sue prime due finali in un Major era stata Jennifer Capriati nel 2001) e lo fa a spese di Karolina Pliskova, ieri vittoriosa in rimonta su Serena Williams: 6-2 4-6 6-4 in quasi due ore di gioco. Sotto il tetto della Rod Laver Arena mentre fuori facevano 40 gradi, la Osaka piega la resistenza dell’avversaria a furia di ace (15) e vincenti (56), a conferma dello stato di grazia che l’accompagna dal trionfo newyorkese. La Pliskova, nel secondo parziale, era riuscita a ritrovare il suo ritmo ma alla lunga ha accusato le fatiche di ieri, cedendo il passo alla più giovane rivale. Niente derby ceco in finale, dunque, visto che dall’altro lato ci sarà Petra Kvitova. La 28enne di Bilovec, che dalla semifinale centrata nel 2012 non era mai andata oltre il terzo turno a Melbourne, mette fine alla favola di Daniele Collins, che regge un set, perso poi al tie-break, prima di crollare 7-6(2) 6-0. “Questa finale significa tutto per me, è per questi traguardi che ho lavorato così duro”, è quasi commossa a fine incontro la Kvitova, alla terza finale in un Major dopo i due successi di Wimbledon (2011 e 2014) e definitivamente rinata dopo l’aggressione subita nel dicembre 2016, accoltellata da un ladro mentre si trovava a casa. Ora, per lei, non solo la chance di vincere gli Open d’Australia ma anche quella di salire sul trono mondiale: chi fra Petra Kvitova e Naomi Osaka riuscirà a prevalere, da lunedì prossimo sarà la nuova numero uno del mondo al posto di Simona Halep.