Il Consiglio regionale della Campania ha discusso, in una seduta monotematica richiesta dall’opposizione di centrodestra, il tema del regionalismo differenziato, dopo le notizie relative ai provvedimenti che il Governo si accingerebbe in materia. “Con questa forma di federalismo differenziato si indebolisce l’unità nazionale del nostro Paese. Le Regioni più forti ed avanzate si fanno Stato”, ha detto nel suo intervento in aula il consigliere, Alfonso Piscitelli (De Luca presidente). “I 5 Stelle ci vogliono fottere. Vogliono fottere la Campania e il Sud”, ha tuonato Armando Cesaro (Forza Italia). “Su questo tema c’è un silenzio desolante da parte dei partiti che stanno al governo. Noi del Sud dobbiamo essere uniti, alzare le barricate, per una norma che potrebbe danneggiare gravemente il Meridione. I diritti dei cittadini devono essere omogenei, da Nord a Sud”, ha affermato Carmine De Pascale (De Luca Presidente). Per Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera-Psi-Davvero Verdi), “l’autonomia chiesta da alcune Regioni porterà ad una divisione netta del Paese e ad un ulteriore impoverimento del nostro territorio. È una grande battaglia, e condivido l’opinione del presidente De Luca, che bisogna impugnare questo regionalismo differenziato”.
Stefano Graziano (Pd), afferma: “Mi colpisce finora il silenzio assordante in aula del M5s, che nel Meridione ha una rappresentanza politica del 50%: mi aspetto da loro un potente sussulto di dignità in difesa del Sud”. Per Valeria Ciarambino (M5s) “il regionalismo differenziato è reso possibile da riforme avviate dal centrosinistra e continuate da Berlusconi. Oggi rivendicano cose che per 20 anni non hanno fatto. Noi difenderemo il Sud e tutto avverrà nel rispetto dei principi di solidarietà e sussidiarietà inseriti in Costituzione”. “Io credo – ha affermato il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca – che potremo presentarci a discutere di federalismo se ci presentiamo con il Sud a testa alta, se ci presentiamo con l’immagine del Sud straccione, inconcludente, clientelare, amministrativamente nullo, noi non avremo nessuna credibilità”. “Bisogna avviare su questa base un confronto con il Governo e con le Regioni del Nord sul tema del federalismo, sapendo che è un tema decisivo che mette in discussione l’unità dell’Italia, e che può essere, a seconda delle decisioni che si prendono, un tema mortale per il Sud. Io credo che dobbiamo chiedere in primo luogo di essere presenti alla discussione che riguarda Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, per una ragione semplice, perché l’articolo 119 della Costituzione obbliga a mantenere in vita un meccanismo di perequazione e di solidarietà nazionale, la fiscalità riguarda tutta l’Italia, e quindi dobbiamo ragionare insieme tutte le Regioni d’Italia, dobbiamo accettare la sfida dei costi standard, la sfida dell’efficienza. Poi però dobbiamo pretendere anche che ci sia un meccanismo di perequazione, sia rispetto alla spesa storica, che ai costi standard, sia rispetto al divario di sviluppo e di occupazione che c’è fra Nord e Sud”.
Al termine della discussione, ha comunicato la presidente dell’assise regionale, Rosetta D’Amelio, che “non è possibile votare una risoluzione sul tema trattato perché – ha spiegato – questo può avvenire in occasione di dibattiti in Consiglio su comunicazioni di giunta o su mozioni, mentre i consiglieri possono presentare ordini del giorno riguardanti questioni di particolare ed urgente rilevanza. L’ordine del giorno è approvato al termine della seduta se è sottoscritta da tutti i Presidenti di gruppo. Diversamente l’ordine del giorno è esaminato, sentita la Conferenza dei presidenti di gruppo, nella seduta successiva”.