“Speriamo che sia un 2019 di bel calcio, in ci si possa divertire parlando di cose belle. Che sia un anno di divertimento, piacere, gioia e soprattutto di pace nel mondo anche se qui sarà più dura, ma anche nel calcio proviamo a lavorarci”. Così, ai microfoni di Sky Sport 24 da Dubai dove è in corso il Globe Soccer, il presidente della Fifa, Gianni Infantino. Archiviati i buoni propositi del 2019, non si può non parlare del pessimo finale d’anno del calcio italiano con i cori razzisti nei confronti di Koulibaly durante Inter-Napoli e la morte del tifoso nerazzurro prima della stessa partita. Si parte dal razzismo. “Noi continuiamo a lavorare per risolvere la situazione – dice il presidente della Fifa -, la prima reazione da presidente è tristezza, sdegno, oltre che solidarietà nei confronti del giocatore. Quando sono stato eletto presidente ho proposto come segretario generale e per la prima volta nella storia una donna senegalese, questo perchè bisogna trasmettere il messaggio, con atti concreti, che nel calcio non c’è posto per il razzismo”.
Gli ululati razzisti nei confronti di Koulibaly per il numero 1 del calcio mondiale “vanno condannati con la massima severità, ma devono essere uno stimolo per tutti i dirigenti del calcio ad abbassare i toni, altrimenti fomentiamo l’aggressività che c’è in giro e che a volte sfocia in razzismo e altre in violenza. Il calcio è un mondo tollerante, dove violenza e razzismo non devono trovare posto”, ha aggiunto Infantino che poi parla della morte di Daniele Belardinelli, rimasto ucciso prima di Inter-Napoli. “Non è concepibile che si possa ancora morire per una partita di calcio, le leggi vanno cambiate, ma anche e soprattutto applicate, basta guardare quei paesi che hanno avuto problemi più gravi rispetto all’Italia e che li hanno risolti. Come? Andando a prendere i violenti, non sono migliaia come si pensa, sono decine, nel momento in cui li prendi e li togli dagli stadi fermi la violenza. Non è un problema solo italiano, la violenza va combattuta con leggi dure, io non riesco a capire come si possa andare a vedere una partita per distruggere e far casino, non esiste che lo stadio venga considerato una zona franca. La Thatcher ha risolto il problema hooligans in Inghilterra facendo una legge e applicandola. Per riuscirsi ci vuole la collaborazione di tutti, a cominciare dalle società”.
(ITALPRESS).
INFANTINO “LEGGI DURE CONTRO LA VIOLENZA”
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