“Sicuramente il 2018 è stato un anno meraviglioso: ci siamo tolti delle soddisfazioni importanti, forse la più bella è stata la doppia vittoria a Roma della Coppa delle Nazioni e del Gran Premio Roma”. Il presidente della Federazione italiana sport equestri Marco Di Paola, nel corso di un’intervista all’Italpress, saluta con soddisfazione e orgoglio un anno pieno di gioie per i colori azzurri. Il bilancio per la Fise è decisamente positivo per quanto riguarda i risultati sportivi, grazie in particolare alla doppia storica vittoria centrata lo scorso maggio nell’86esimo CSIO di Roma Piazza di Siena: la doppietta Coppa delle Nazioni e Gran Premio Roma (conquistato da Lorenzo de Luca) mancava per l’Italia addirittura dal 1976, quando Piero d’Inzeo vinse il Gran Premio Roma e poi, insieme al fratello minore Raimondo, a Graziano Mancinelli e a Vittorio Orlandi trascinò la squadra tricolore al successo nella Coppa delle Nazioni. Ma l’ottimo 2018 della Fise non è si fermato al successo tecnico e anche organizzativo del concorso romano, con il ritorno dell’erba nella splendida cornice di Villa Borghese e un pubblico ancora in crescita. Nei Fei World Equestrian Games di Tryon, a settembre, la spedizione italiana ha chiuso il medagliere al quinto posto dietro a nazioni fortissime come la Germania, l’Olanda, la Gran Bretagna e i padroni di casa degli Stati Uniti, ma precedendo Paesi dalla grande tradizione come Belgio, Francia, Irlanda e Svizzera. Nella Carolina del Nord l’Italia ha conquistato ben tre ori, un bottino mai ottenuto da quando i Mondiali sono nati, nel 1990.
L’unico neo è la mancata qualificazione nelle discipline olimpiche, un vuoto che gli azzurri potranno colmare nel 2019. “Purtroppo vanno ammessi anche gli aspetti negativi: non abbiamo centrato la qualifica olimpica, che sicuramente resta l’obiettivo del 2019 – ha ammesso Di Paola guardando già al prossimo anno – Vogliamo riuscire a qualificare la squadra del salto a ostacoli: sarebbe importantissimo perché è da tantissimi anni che non succede. E poi la squadra del completo, mentre ritengo che per il dressage sia ancora presto: è una disciplina che sta crescendo molto ma forse non è ancora matura per questo traguardo. L’obiettivo è arrivare a Tokyo2020 con due discipline: sarebbe una grandissima soddisfazione, i nostri sportivi, i nostri tifosi e i nostri tesserati la meriterebbero”.
(ITALPRESS).