di Gianfranco D’Anna
Dopo l’approvazione al Senato, e in attesa del passaggio alla Camera il 28 dicembre per il via libera definitivo, è tempo di mettere a fuoco i contenuti della manovra del Governo giallo-verde. In mezzo al guado rimangono numerosi provvedimenti previsti dal maxiemendamento approvato a Palazzo Madama. La manovra prevede infatti la necessita’ di numerosi successivi decreti attuativi per l’operatività di singoli provvedimenti, in particolare per quanto riguarda il reddito di cittadinanza e quota 100.
Dal fisco all’Iva, dalle pensioni d’oro, alle concessioni balneari queste nel dettaglio le misure-cardine del documento finanziario del Governo:
Saldo e stralcio delle cartelle tra 2000 e 2017 per chi è difficoltà economica, con Isee entro 20 mila euro. Il maxiemendamento prevede l’estinzione dei debiti per omessi versamenti di tasse e contributi, pagando il 16% con Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e 35% con Isee fino a 20mila euro. Il debito può essere pagato senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione, entro il 30 novembre del 2019 oppure in 5 rate con importi diversi rispetto alla prima versione.
Tassazione “modello Portogallo”. L’obiettivo e’ richiamare dall’estero chi è già in pensione e decide di spostare la sua residenza nel Sud Italia. Una flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni che scelgano di venire, o tornare, nei piccoli Paesi sotto i 20mila abitanti di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Le entrate sono destinate all’istituzione di poli universitari tecnico-scientifici nel Mezzogiorno.
Reddito di cittadinanza. E’ destinato a chi ha un Isee inferiore a 9 mila euro all’anno. Sarà escluso anche chi è proprietario di una seconda casa, mentre la titolarità di una prima casa incide sul sussidio, facendolo scendere da 780 a circa 500 euro. Altro motivo di esclusione è un conto corrente con più di 5 mila euro in contanti. Per evitare ‘furbate’ e prelievi dell’ultimo minuto verrà fatta una fotografia della posizione bancaria che risalga indietro nel tempo. Infine, ogni altra prestazione assistenziale, statale o comunale verrà detratta dal sussidio. Nella manovra ci sono i fondi, anche se tagliati a 7,1 miliardi, ma bisogna approvare le norme dell’attuazione. Il decreto legge, così come quello per quota 100, arriverà probabilmente ai primi di gennaio, mentre la partenza effettiva è prevista il 1° aprile, con una platea potenziale di 5 milioni di beneficiari.
Quota 100. Non ci saranno penalizzazioni ma l’assegno arriverà tre mesi dopo, che diventano sei per i dipendenti pubblici. In parte, perché il fondo per quota 100 è sceso a 4 miliardi per il 2018, grazie al fatto che una serie di finestre e disincentivi frenerà le uscite effettive. Le regole di quota 100, in ogni caso, devono ancora essere scritte in un decreto legge.
Tagliato il fondo per gli investimenti da 9 miliardi in tre anni che era stato preventivato: diventa un mini fondo da 3,6 miliardi nel triennio. Nel 2019 il fondo istituito presso il Mef ammontera’ ora a 740 milioni di euro (contro i 2.750 della versione originaria), nel 2020 a 1.260 milioni (da 3.000 milioni) e nel 2021 a 1.600 (da 3.300). In totale il taglio è di 5,4 miliardi
La norma sugli Ncc inserita nel maxiemendamento alla manovra è costituita da diversi commi, di cui uno solo ha un costo di 1 milione di euro, da destinare all’istituzione di un archivio informatico. E’ quanto si evince dalla relazione tecnica al testo. La prima parte della misura, che introduce la nuova regolamentazione contestata in piazza dagli Ncc, ha invece “carattere ordinamentale e, pertanto, alla stessa non si ascrivono effetti finanziari a carico della finanza pubblica”, specifica la relazione. Il governo ha tuttavia deciso di eliminare l’intero pacchetto, con uno stralcio
Iva. Nessun aumento, ma solo per il 2019, perché per il prossimo anno la manovra blocca le clausole di salvaguardia da 12,4 miliardi ereditate dalla legge di bilancio precedente, e di conseguenza evita aumenti dal 1° gennaio. Per far tornare i conti, però, la stessa manovra carica 51,9 miliardi di Iva aggiuntiva sul 2020 e 2021. Viene introdotta l’Iva agevolata al 4% per cracker e fette biscottate, si applicherà anche a pane e cracker contenenti destrosio, saccarosio, grassi e oli alimentari industriali ammessi dalla legge, cereali interi o in granella e semi, semi oleosi, erbe aromatiche e spezie di uso comune. Il testo prevede che non si rimborsano imposte già pagate né è consentita alcuna variazione prima dell’entrata in vigore della legge di bilancio fissata per il 1° gennaio 2019.
Pensioni d’oro. Confermato il taglio. La manovra prevede un contributo di solidarietà fra il 15 e il 40% per le quote di pensione sopra 100mila euro lordi all’anno. Ma i profili di rischio di incostituzionalità non sono pochi, perché la tagliola non fa differenze fra le somme calcolate con il metodo contributivo e quelle col sistema retributivo.
Aumento pensioni minime e di invalidità. Incerto e posticipato. C’è il fondo destinato al reddito di cittadinanza che nelle intenzioni del governo servirà anche a finanziare l’aumento delle pensioni più basse. A passare ai fatti, però, dovrà essere un decreto successivo. Stessa cosa per l’aumento delle pensioni di invalidità.
Indennizzi risparmiatori truffati. Confermato il miliardo e 500 milioni di euro stanziati per gli indennizzi a favore dei truffati dalle banche.
Web tax. Si applica a coloro che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro e di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni. L’imposta prevede un’aliquota del 3% sui ricavi e viene versata entro il mese successivo a ciascun trimestre. Con la web tax l’Italia dovrebbe incassare 150 milioni di euro nel 2019, 600 nel 2020 e altri 600 nel 2021.
Dimezzamento Imu sui capannoni industriali. A cambiare è la percentuale di deduzione dall’Ires e dall’Irpef, che passa dal 20 al 40%. Era stato presentato un emendamento ulteriore per salire al 50%, ma è stato dichiarato inammissibile al Senato. La deduzione toglie somme dal reddito imponibile, su cui poi si applica l’aliquota: togliere il 40%, quindi, produce un beneficio effettivo in termini di Ires del 9,6% (l’aliquota Ires è il 24%).
Esclusione Bolkestein. Solo in parte perché l’ultima versione degli emendamenti esclude esplicitamente dalla direttiva Ue che obbliga la messa a gara delle concessioni solo i venditori ambulanti. Per i balneari c’è invece una proroga del quadro attuale da 5 anni a 15 anni, con il periodo più lungo riservato però a chi ha subito danni nelle ultime emergenze maltempo. Va ricordato che nel 2016 una sentenza della Corte di Giustizia Ue ha dichiarato illegittimo il meccanismo tutto italiano delle proroghe automatiche.
Abolizione del Sistri per le imprese. Confermata. Il decreto semplificazioni abolisce dal 1° gennaio 2019 il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali, Sistri, prevedendo comunque un meccanismo alternativo che dovrà essere messo a punto e gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente. Nel frattempo le imprese dovranno rispettare i vecchi adempimenti cartacei
Rinviate al 15 novembre 2019 le assunzioni a tempo indeterminato: presso la Presidenza del Consiglio, ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali e università non potranno assumere personale a tempo indeterminato prima del 15 novembre 2019. Quelle nelle università vengono posticipate al primo dicembre, con l’eccezione dei ricercatori a contratto che potranno essere quindi assunti come professori nel corso del 2019.
Gli sconti per l’acquisto dei seggiolini antiabbandono saranno estesi anche nel 2020 con uno stanziamento di 1 milione di euro, analogo a quello introdotto per il 2019 nel corso dell’iter della manovra alla Camera. Lo prevede il maxiemendamento alla legge di bilancio bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato.
Sale a 151 milioni il contributo alle famiglie che, a partire dal prossimo anno e fino al 2022, cambieranno tv o decoder per adeguarsi al nuovo standard DVB-T2 in vista dello switch off del digitale terrestre attualmente in uso, dovuto al trasferimento delle frequenze per il servizio di telefonia mobile 5G. Un simile incentivo era stato previsto anche nel passaggio al digitale concluso nel 2012.