“L’accordo raggiunto tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea – in attesa di arrivare a piena attuazione con il voto formale in Parlamento e in Consiglio – è una vera conquista sul campo dei diritti degli agricoltori che adesso potranno avvalersi di strumenti reali ed efficaci contro le pratiche commerciali sleali lungo la filiera”. Lo dice l’eurodeputato Giovanni La Via (Fi/PPE) plaudendo alle misure concordate che “finalmente riconoscono le condizioni di svantaggio rispetto al sistema della gdo”.
L’aumento della soglia del fatturato, dai 50 ai 350 milioni, entro la quale le imprese agroalimentari godranno di effettiva tutela, con la possibilità per gli Stati membri di innalzarla, è, dice La Via, “un passaggio forte, una presa di posizione e di coscienza che vuole arginare un fenomeno purtroppo largamente diffuso, con gravi danni economici e morali per chi li subisce. I rapporti commerciali tra fornitori e acquirenti – aggiunge -dovranno essere scritti con la possibilità di denunciare eventuali anomalie”.
“Il raggio d’azione degli effetti del negoziato è stato ampliato in maniera esponenziale anche oltre i confini europei, nel caso in cui gli acquirenti risiedano in paesi terzi, così da evitare triangolazioni di centrali distributive che hanno sede legale in Stati extra-Ue – aggiunge -. Ancora, tra le pratiche vietate dalle nuove regole: la cancellazione last minute degli ordini, i ritardi nei pagamenti ai fornitori, e le modifiche unilaterali o retroattive dei contratti, la pubblicità sleale. Il Parlamento europeo, sotto la guida del relatore, il collega Paolo De Castro, ha raggiunto un risultato importantissimo, definendo misure concrete e armonizzate per mettere fine all’evidente squilibrio commerciale oggi esistente lungo la filiera alimentare e garantire un equo trattamento alle imprese. Era necessario stabilire regole e procedure in grado di garantire una catena di approvvigionamento alimentare più equa, e il Parlamento ha migliorato notevolmente la proposta originaria della Commissione, rendendola più efficace, eliminando gli ostacoli per le imprese e tutelando i consumatori, che potranno avere più fiducia nel mercato interno. La Pac- sottolinea l’eurodeputato- è l’unica vera politica comune dell’Unione, e come tale deve farsi garante contro ogni forma di discriminazione. L’accordo raggiunto – conclude l’esponente del PPE – è un fondamentale passo in questa direzione”.