ORSI VINCE L’ARGENTO, 4X50 SL MASCHILE DI BRONZO

Argento di Marco Orsi nei 100 misti col record italiano di 51″03. Bronzo della 4×50 stile libero che abbassa il record fino all’1’22″90 grazie alle frecce Santo Condorelli (21″27), Andrea Vergani (20″44), Lorenzo Zazzeri (20″57) e Alessandro Miressi (20″62). Sono due le medaglie dell’Italia nelle finali d’apertura della quarta giornata della 14esima edizione dei Mondiali in vasca corta, in svolgimento ad Hangzhou, che prosegue col sesto posto della 4×200 degli esordienti e di Simone Sabbioni nei 50 dorso, con l’ottavo posto di Erica Musso nei 400 stile libero, con il record italiano di Martina Carraro che si qualifica alla finale dei 100 rana e con le amare eliminazioni di Piero Codia e Matteo Rivolta nei 50 farfalla malgrado nuotino sotto al precedente primato. Il 28enne bomber di Budrio, campione europeo in carica e argento mondiale nei 50 stile libero a Doha 2014, accarezza il muro dei 51 secondi e conquista la 28esima medaglia internazionale della carriera in una gara che non aveva mai avuto un italiano sul podio. L’azzurro delle Fiamme Oro completa un percorso di miglioramento iniziato col record italiano di 51″57 firmato agli assoluti di Riccione e poi abbassato già in semifinale sul 51″42. In pieno controllo di emozioni e nuotata, è già secondo alla virata in 22″92 e tiene a distanza il giapponese Hiromasa Fujimori, terzo in 51″53 con cinque centesimi di vantaggio sullo statunitense Michael Andrew. Sotto al muro dei 51″ va solo il russo Kliment Kolesnikov (come in semifinale in 50″90), sempre in testa fino al tocco dopo 50″63 che vale il record dei campionati e il mondiale giovanile. Torna sul podio iridato dopo quattro anni anche la velocità pura a squadre con l’italo-canadese Santo Condorelli che abbassa il personale sul 21″27 (anche 21″09 nella 4×50 mixed stile libero), Andrea Vergani che nuota la quarta frazione lanciata tra tutti in 20″44, Lorenzo Zazzeri che porta la staffetta in posizione da podio in 20″57 e Alessandro Miressi che difende il terzo posto in 20″62. Gli azzurri griffano il record italiano in 1’22″90, 43 centesimi in meno di quanto nuotato da Alessandro Calvi, Marco Orsi, Mattia Nalesso e Filippo Magnini d’argento agli europei di Rijeka il 14 dicembre 2008 dietro alla Francia che segnò la migliore prestazione mondiale col tempo di 1’20″77 mai riconosciuto dalla Fina come record mondiale (sì dalla Len come record europeo) assegnato agli Stati Uniti. Che vincono in 1’21″80 avanti alla Russia lanciata da Vladimir Morozov (in 20″39 meglio anche di Caeleb Dressel in 20″43; come sarà poi nella finale individuale: 20″33 contro 20″54), seconda in 1’22″22. Pensava che sarebbe bastato rompere il muro dei 23″ per essere competitivo alla sua prima finale iridata, invece sarebbe dovuto andare oltre l’immaginario Simone Sabbioni che chiude al sesto posto i 50 dorso in 23″26, 16 centesimi oltre il tempo registrato in semifinale. Il 22enne di Riccione, che detiene il primato  italiano in 23″05, resta sulla linea dei primi fino alla virata, poi perde il contatto e forza fino a sbandare a sette metri dal muro. Troppo veloci sul podio con il russo Evgeny Rylov che vince in 22″58 seguito dallo statunitense Ryan Murphy (22″63), già oro nei 100, e dall’irlandese Shane Ryan (22″76), che approfitta della rinuncia del cinese Xu Jiayu (22″91), argento nei 100 e autore del terzo tempo in semifinale. Quarto, ad un centesimo dal podio col record mondiale giovanile, il russo Kliment Kolesnikov, bronzo nei 100 e oro nei 100 misti avanti a Marco Orsi. Sesto posto in crescita per gli esordienti della 4×200 stile libero che chiude la finale in 6’55″67 con la frazione da primato personale di Filippo Megli (1’42″62; prec. 1’43″16 nella batteria della gara individuale) e le prestazioni lanciate di Matteo Ciampi (1’43″59), Alessio Proietti Colonna (1’44″39) e Mattia Zuin (1’45″07). Vince col record del mondo il Brasile in 6’46″81 che batte con una straordinaria prova di squadra la favorita Russia, che cede record e corona malgrado il record europeo portato sul 6’46″84. La Cina invece tiene fuori dal podio gli Stati Uniti: 6’47″53 contro 6’49″84. Chiude all’ottavo posto la prima finale mondiale della carriera Erica Musso, che copre i 400 stile libero in 4’03″61, 24 centesimi in più di quanto nuotato in batteria e lontana anche dal primato personale di 4’00″44 migliorato al Nico Sapio. L’obiettivo era il muro dei 4 minuti, ma la tensione ha  giocato un brutto scherzo alla 24enne di Savigliano che si è riaffacciata alla ribalta internazionale dopo l’argento con la 4×200 stile libero ai mondiali in vasca olimpica di Kazan del 2015. Podio tutto extraeuropeo, tutto del terzo millennio, con la 18enne australiana Ariarne Titmus che abbassa il record mondiale sul 3’53″92, strappandolo alla fenomenale 16enne cinese Jianjiahe Wang – mercoledì d’oro negli 800 – che conquista l’argento in 3’54″56 avanti alla connazionale e coetanea Li Binjie, terza in 3’57″99. Si prende la finale dei 100 rana Martina Carraro in 1’04″87, quarto record italiano dopo il bronzo nei 50 rana e il progressivo miglioramento del primato italiano (30″00, 29″79, 29″59). La 25enne genovese, che già in batteria aveva portato il personale dall’1’05″41 all’1’05″06, segna il sesto tempo delle semifinali e strappa il precedente limite (1’05″00) ad Arianna Castiglioni che invece peggiora di oltre mezzo secondo il tempo delle batterie non andando oltre l’1’05″80, 13esimo crono. Bussa alla porta dell’ 1’04 la giamaicana primatista mondiale Alia Atkinson (1’04″07), già d’oro nei 50 e bronzo nei 100 misti, seguita dall’australiana Jessica Hansen, a 4 centesimi. Non basta andare sotto al record italiano a Piero Codia e Matteo Rivolta per superare le semifinali dei 50 farfalla. Il 29enne triestino  che si allena a Roma, già ottavo nei 100, nuota in 22″76, un centesimo di troppo rispetto al sudafricano Ryan Coetzee e due oltre il tempo del giapponese Kawamoto che sono gli ultimi a qualificarsi. Resta il primato che Codia strappa per sette centesimi a Rivolta con un miglioramento personale di 8 centesimi. Rammarico anche per il 27enne lombardo, tornato ad  allenarsi nella sua Milano, che lima quattro centesimi al personale, ovvero record di 22″83 firmato agli europei di Netanya nel 2015, ma non basta per andare oltre il decimo tempo.
(ITALPRESS).

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