San Antonio torna a vincere e lo fa surclassando i Lakers: 133-120 per gli Spurs guidati da un DeMar Rozan da 36 punti e 9 assist. Ma è tutta la squadra di Popovich a brillare, con 8 giocatori in doppia cifra. Fra questi anche Marco Belinelli che chiude con 11 punti in 27′ (4/8 dal campo con 3/6 da tre) oltre a tre rimbalzi e un assist. Fondamentale il contributo dalla panchina anche di Poeltl, Mills e Bertans (41 punti in tre) mentre ai Lakers non basta un LeBron James da 35 punti, 11 assist e 8 rimbalzi anche se nell’ultimo quarto il Prescelto viene confinato ad appena 4 punti.
La Western Conference vede al comando sempre Denver che però, dopo sette vittorie di fila, cade contro Charlotte per 113-107. Walker fa la voce grossa (21 punti e 8 assist) e Tony Parker dimostra di saper essere ancora decisivo a 36 anni con 19 punti. Si porta al secondo posto, scavalcando i Clippers di Gallinari, Golden State grazie al 105-95 su Milwaukee. Terzo successo consecutivo per i Warriors che infilano 19 triple (41%) contro le 7 dei Bucks. Venti punti a testa per Thompson e Curry, 15 ne firma Iguodala, per Milwaukee 22 punti e 15 rimbalzi del solito Antetokounmpo. Cade Oklahoma City, battuta 114-112 da Chicago. Lauri Markkanen firma il canestro della vittoria per i Bulls a 4″9 dalla sirena (24 punti per lui) e regala ai suoi un successo che mancava da sette partite. Per i Thunder da segnalare la 109^ tripla doppia in carriera di Westbrook (24 punti, 17 rimbalzi e 13 assist).
La Juve porta fortuna ai Nets: in un Barclays Center tinto di bianconero in una sorta di gemellaggio a distanza con la squadra di Allegri (esposti i trofei vinti nella scorsa stagione con David Trezeguet a fare da ambasciatore), Brooklyn supera all’overtime 106-105 Toronto, prima forza della Eastern Conference. I Nets, reduci da 8 sconfitte e mai vittoriosi sui Raptors dal 3 aprile 2015, ringraziano D’Angelo Russell, che sigla 29 punti di cui 6 nel supplementare. I canadesi, dove Leonard chiude con 32 punti, restano comunque primi nella Conference anche se dietro incalza Philadelphia, che batte Detroit 117-111. Butler (38 punti) non fa sentire l’assenza di Embiid e i Pistons (31 punti e 12 rimbalzi per Griffin) si mangiano le mani per una gara che li aveva visti sul +15 nel terzo quarto e sul +6 nel quarto. Bene Indiana: 112-90 contro Orlando trascinata da Bogdanovic (26 punti) e Joseph (15 punti).