PUGLIA, ECONOMIA CRESCE A RITMO CONTENUTO

“L’economia pugliese nei primi nove mesi del 2018 ha continuato il suo percorso di crescita a un ritmo contenuto”. Così il direttore della sede di Bari della Banca d’Italia, Pietro Sambati durante la conferenza stampa di anticipazione dei dati contenuti nel documento ‘L’economia della Puglia-aggiornamento congiunturale’, presentato nel pomeriggio a Foggia nell’Aula I del Dipartimento di Economia dell’Università. “Questo – ha ricordato Sambati – lo dicevamo già a giugno con riferimento al 2017. C’era una crescita – ha detto – che è proseguita in questi mesi del 2018. Questo andamento positivo – ha sottolineato – va qualificato con riferimento alle principali variabili: fatturato, investimenti, occupazione e redditività delle imprese”. Quanto all’occupazione, il direttore Sambati ha sottolineato che “rispetto al periodo pre crisi c’era stato un calo di 130mila occupati. Ne abbiamo recuperati 66mila – ha spiegato. Nell’anno l’occupazione ha avuto una crescita del 2,5%, ma è purtroppo un’occupazione a tempo determinato, a termine”.

“Un altro dato positivo che voglio sottolineare – ha aggiunto – è quello degli investimenti. In particolare – ha detto – il ciclo degli investimenti denota segnali di crescita nel comparto delle costruzioni. Sono ancora segnali deboli – ha precisato Sambati – che però possiamo apprezzare sia nell’edilizia residenziale, sia nei bandi delle opere pubbliche che sono aumentati di circa un terzo e che possono rappresentare il volano per la crescita della nostra economia nel breve e nel medio termine”. Sull’andamento del credito “i finanziamenti sono cresciuti. Non solo quelli alle famiglie che hanno un segno particolarmente positivo intorno al 4%, ma anche – ha detto Sambati – quelli alle imprese e alle piccole imprese che è una caratteristica peculiare della nostra regione. Sappiamo tutti che i finanziamenti da parte delle banche – ha proseguito – sono il punto di riferimento quasi obbligato per le nostre imprese in mancanza di strumenti alternativi al credito bancario. Ma il lavoro che stanno facendo – ha sottolineato – è un lavoro importante, anche perché le banche si stanno liberando da quel credito deteriorato e quindi la qualità del credito va migliorando. La pancia delle banche quindi – ha aggiunto – è composta sostanzialmente da impieghi vivi e sani, in quanto la qualità del credito migliora. Un altro dato che va sottolineato – ha proseguito – è quello della liquidità”.

“Le imprese sono liquide – ha spiegato Sambati – i depositi aumentano e aumentano in particolare i depositi delle imprese. Questo significa che abbiamo come variazione, circa un miliardo di euro di depositi soprattuto in conto corrente delle imprese che vuol dire che hanno fieno in cascina che sono pronte per la partenza. E’ chiaro che il clima generale di incertezza anche di preoccupazione e anche a volte di scarsa fiducia – ha precisato – blocca le scelte di investimento. Ma se partono – ha spiegato Sambati – la nostra economia può passare da un andamento lento, dal passo al trotto, cioè innescare quell’avanzamento di crescita nel breve e medio termine che tutti ci auspichiamo. In questo le costruzioni – ha concluso – possono rappresentare un volano per l’economia della regione, perché sono collegati a una serie di settori che possono avere un valore importante per la crescita”. Il rapporto fotografa i primi nove mesi del 2018, pertanto è possibile che nel breve termine potrebbero sorgere rischi.

“Queste attese positive per il breve e medio termine e tutte le condizioni positive che si sono create fino ad ora e che sono state sottolineate nel nostro rapporto – ha precisato Maurizio Lozzi responsabile della Divisione di Analisi e ricerca economica territoriale della sede di Bari della Banca d’Italia – ovviamente non tengono conto di eventuali shock esterni all’economia regionale, che – ha spiegato – potrebbero manifestarsi in questi mesi e che potrebbero avere effetti negativi sull’andamento dell’economia in futuro, non solo nazionale, ma in particolare di quelle delle economie più fragili come la nostra regione. I tassi di interesse – ha concluso – potrebbero essere shock negativo”. Il sondaggio, come ha spiegato Vincenzo Mariani dell’Ufficio Studi di Banca d’Italia Bari, “ha coinvolto 500 imprese pugliesi operanti nei settori dell’industria, delle costruzioni e del terzo settore”. Inoltre “nel primo semestre del 2018 le esportazioni che avevano registrato un aumento lo scorso anno, hanno invece registrato un rallentamento con una perdita di 3,8 punti percentuali”.

La crescita del settore industriale è “eterogenea e i risultati migliori sono stati registrati dal comparto alimentare. Resta moderatamente positiva la dinamica degli investimenti”, ha spiegato Mariani che ha anche esposto i dati del settore delle costruzioni contrassegnato da “una debole crescita” grazie anche “al comparto delle opere pubbliche che ha beneficiato dei bandi per appalti pubblicati nel 2017, il cui valore è cresciuto di un terzo rispetto allo scorso anno”, ha evidenziato Mariani. Dati positivi anche per l’occupazione cresciuta nel primo semestre del 2,5 per cento rispetto al primo semestre del 2017. “Aumentano del 3,2 per cento i contratti a tempo determinato”. Favorevole – secondo l’indagine – il terziario: bene il settore turistico che ha registrato un aumento di presenze anche se aumentano gli stranieri e diminuisce il turismo nazionale; il commercio invece fa registrare una flessione del numero di esercizi.

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