TURISMO IN LIGURIA, LA RICETTA DI INTESA SP

Fare sistema tra privato e pubblico e lanciare il turismo 4.0 per la Regione Liguria. E’ questo il senso del convegno organizzato da Intesa Sanpaolo all’Acquario di Genova. Un’occasione d’incontro per le istituzioni regionali, gli addetti del settore e l’istituto torinese, che nell’occasione ha anche presentato gli strumenti che intende mettere in campo.
Non solo finanziamenti, infatti. Dopo “l’accordo triennale (siglato a gennaio, ndr) con il Mibact con cui abbiamo stanziato 5 miliardi – sottolinea Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo – ora ci proponiamo anche come aggregatori per percorsi di promozione del territorio e con un’offerta formativa. Perche’ gli investimenti sono importanti, ma e’ importate investire nel capitale umano”.
Oltre a linee di finanziamento dedicate, destinate a investimenti per il miglioramento delle strutture ricettive, Intesa mette sul piatto anche il Programma Filiere: un modello innovativo di collaborazione tra banca e aziende, per migliorare le condizioni di accesso al credito.
Ma anche dei percorsi di formazione dedicati agli operatori del settore per lo sviluppo di nuove competenze nel digitale, un modello di rating qualitativo per analizzare le necessita’ delle singole aziende, un supporto specialistico su progetti complessi attraverso il Desk Turismo di Mediocredito Italiano.

 

Un impegno che nasce anche dai numeri emersi dalle ricerche della Direzione Studi dell’Istituto di Credito torinese. L’Italia si conferma infatti nelle prime cinque posizioni a livello globale come destinazione turistica, ma la Liguria registra un trend di presenze legate principalmente alla stagionalita’: “puntare maggiormente su un gioco di sinergia, con forme complementari di turismo, come quello d’arte o i settori cosiddetti minori, come il termalismo, o il turismo naturalistico, puo’ permettere di fare di piu'” spiega Ilaria Sangalli, della Direzione Studi Intesa Sanpaolo. La Liguria infatti rappresenta la quarta meta tra le localita’ marine italiane, con 13 milioni di presenze nel 2017, che in totale ha visto 15,5 milioni di visitatori.
Una soluzione puo’ dunque arrivare dall’incontro tra pubblico e privato, come sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Berrino: “l’amministrazione regionale crede fortemente nel turismo e abbiamo dedicato parte del fondo strategico regionale ad esso, sia per i Comuni che per i privati. Quello che il pubblico fa da se’, ma il privato riesce a fare cio’ che deve solo se ha un accesso al credito agevole, con il supporto delle istituzioni”.
(ITALPRESS).

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