Calma. Non e’ successo (quasi) niente, nelle posizioni di testa, anche se i commedianti del nostro campionato hanno corredato di esagerazioni le loro parole. Molti gol, episodi contestati, la vittoria in extremis del Milan a Udine (gol ancora di Romagnoli) e la Juve e’ rimasta a +6 su Inter e Napoli, ma ha sofferto un po’ contro il Cagliari. La cosa piu’ rilevante e’ stata che Fiorentina e Roma hanno perso terreno, con il loro pareggio: ora sono -15 nei confronti della capolista, a -9 dalle seconde e a -5 dalla Lazio e Milan. La Juve, che ha pensato molto al Manchester United, ha raggiunto la certezza della vittoria solo nel finale, contro la squadra (ben messa) di Maran. Allegri e’ ormai diventato una macchina parlante: ripete meccanicamente che la Juve ha fatto dieci vittorie su undici partite, che “i ragazzi sono stati bravissimi” e che gli avversari ci hanno fatto uscire dalla partita. Ma poi la sua squadra vince e amen. E’ un rito. E che dovrebbe fare? I risultati sono sempre piu’ o meno gli stessi e lui si adegua, per evitare critiche e equivoci. E’ il gioco delle parti, nel teatrino del calcio.
Inter e Napoli sono rimasti appaiati dietro la capolista. I nerazzurri hanno sepolto di gol il Genoa, che nel giro di pochi giorni ha preso sette pappine a San Siro. Spalletti aveva mandato in campo un’Inter con diverse “seconde linee”: non ha avuto difficolta’ ad asfaltare la squadra di Juric (prossimamente ancora di Ballardini?). Piatek non segna piu’ e Spalletti, in vista del Barcellona, ha fatto giocare Gagliardini – che non c'è nella lista Uefa per la Champions, che lo ha ripagato con una doppietta. “L’acqua diventa vino”, secondo il tecnico nerazzurro, che fa i miracoli come qualcuno piu’ importante e molto in alto. Ha segnato persino Nainggolan che potrebbe essere la “novita’" di coppa. Ancelotti si e’ detto arrabbiato dopo il 5-1 (tripletta dei Mertens) sull’Empoli. Secondo noi, ha subito imparato dalle commedie di Scarpetta, in particolare “Buscìa e verita’” (Bugia e verita’), per tener sveglio l’ambente partenopeo in vista del PSG. La sua squadra va a gonfie vele, anche se ha sei punti meno dalla Juventus, come l’Inter. A Napoli bisogna essere un po’ attori e un po’ allenatori e Carletto (ex giramondo vincente) ha messo da parte le severita’ teutoniche, il self control inglese, la grandeur francese e le ampollosita’ spagnole, calandosi nella parte dello scugnizzo in eta’ avanzata.
Se non vincera’ lo scudetto, lo ingaggeranno per recitare nelle sceneggiate al teatro Toto’ al Diana o al Cilea: futuro assicurato. Ma come, la tua squadra ha l’attacco piu’ forte (24 gol, come la Juve) e ti arrabbi? E’ tornata a ridosso delle prime la Lazio che ha strapazzato la Spal (settima sconfitta). La doppietta di Immobile ha portato i gol del bomber a otto. La squadra di Simone Inzaghi ha fatto dimenticare (si fa per dire ) il k.o. interno con l’Inter. A Udine un tempo ciascuno: i friulani avevano fatto meglio nel primo tempo, poi nella ripresa e’ venuto fuori il Milan che, in superiorita’ numerica (espulso Nuytinck), ha vinto la partita nel lungo recupero: gol di Romagnoli, come contro il Genoa. Il difensore e’ stato protagonista in queste ultime gare. Tre vittorie in una settimana, per i rossoneri, ora piu’ saldi sulla quarta poltrona del campionato. Grandi finali, insomma, per il Milan e derby dimenticato. Si e’ ripreso il Sassuolo, dopo quattro giornate senza vittorie, e ha scavalcato squadre illustri (Fiorentina, Roma, Samp), affossando il Chievo, rimasto a -1, sul fondo (Ventura ha parlato di progressi).
Belotti si e’ svegliato (doppietta con rigore) a Marassi e il Torino ha fatto un bel passo avanti, al contrario della Samp (secondo k.o. consecutivo con la sua ex piu’ forte difesa crollata: sette gol presi in due partite). La squadra di Mazzarri sta cominciando a convincere, quella di Giampaolo a deludere. La Roma ha acciuffato con Florenzi (“Abbiamo buttato due punti”) la Fiorentina, che era andata in vantaggio con un discusso rigore di Varetout (e la VAR ? Monci si e’ lamentato di Banti che non e’ stato chiamato a controllare di persona: i giallorossi hanno ragione, il penalty non c’era). Un risultato che ha danneggiato entrambe le squadre. L’Atalanta ha vinto in rimonta a Bologna, inguaiando Pippo Inzaghi e il suo Bologna, debole in difesa (8 gol subiti nelle ultime quattro gare). La squadra di Gasperini con un tris di vittorie ha rimontato posizioni in classifica. Decisivo l’inserimento di Zapata, autore del gol della vittoria. Il Parma (in dieci per l’espulsione dell’irruento Stulac, Sepe grandioso in porta) e’ rimasto all’asciutto per la terza volta consecutiva , in fatto di gol, contro un Frosinone che ha raggiunto l’Empoli sul terzultimo gradino della classifica. La squadra di Longo sta dando segni di risveglio, al contrario del Chievo e dello stesso Empoli (una sola vittoria).
E comunque il distacco dal quartultimo posto non e’ abissale e le speranze di salvezza delle tre di coda sono ancora vive. Ora le coppe. Poi conteremo morti e feriti. Le nostre squadre sono ben messe. Domenica prossima, prima della pausa azzurra (a proposito i cannonieri azzurri si sono scatenati), ci sara’ Milan-Juventus. E conosceremo qualche verita’ in piu’.
(ITALPRESS)