TURISMO SICILIANO SEMPRE PIÙ “STRANIERO”

Il turismo in Sicilia parla sempre più straniero: in dieci anni (2007-2017) infatti, le presenze dei turisti non italiani sono aumentate del 22,2% mentre cala la domanda domestica (-14%), con il peso degli stranieri che è quasi uguale a quello dei connazionali che visitano l’Isola. Un trend che continuerà anche nel 2018. E’ uno dei dati resi noti a Palermo da Intesa Sanpaolo. 

Nel 2017 in Sicilia si sono registrati 4,9 milioni di arrivi e quasi 15 milioni di presenze. La regione si posiziona al nono posto nella classifica nazionale per arrivi e al secondo posto in quella meridionale (dopo la Campania), e rappresenta il 3,9% degli arrivi nazionali e il 22,3% di quelli meridionali. Contenuta ma costante la crescita nel lungo periodo (2007-2017) della domanda turistica, con un trend positivo ma comunque piu’ debole rispetto a quello dell’Italia e del Mezzogiorno. Tuttavia nell’ultimo biennio (2016-2017) si evidenzia una crescita più vigorosa: +10,2% gli arrivi e +7,3% le presenze. 

Cresce come si diceva l’internazionalizzazione della domanda: il peso delle presenze straniere dal 40,6% nel 2007 sale al 49,3% nel 2017, migliore del dato meridionale (36,7%) e in linea con quello nazionale (50,1%). Un trend positivo che si prospetta positivo anche per il 2018: la spesa dei viaggiatori stranieri nell’isola, nel I semestre del 2018, è cresciuta del 15,9% contro il 7,3% del Mezzogiorno ed il 4,6% dell’Italia. Per quanto riguarda la permanenza media, la regione presenta una durata dei soggiorni di 3 giorni, inferiore al dato del Mezzogiorno (3,8) e dell’Italia (3,4). Tale variabile è in calo: si passa da 3,2 notti nel 2007 a 3 notti nel 2017, tuttavia il calo è più lieve di quanto rilevato a livello nazionale (-0,5) e meridionale (-0,4). La Sicilia si contraddistingue rispetto all’Italia e al Mezzogiorno per il rilevante peso di presenze turistiche in strutture alberghiere di qualità (4, 5 stelle e lusso): 63,9%. Prevale quindi una domanda turistica di qualità che nel periodo 2007/2017 è diventata sempre più rilevante: da 35,6% a 63,9% (% presenze turistiche in strutture 4, 5 stelle e lusso su totale). 

Infine, la Sicilia si contraddistingue rispetto al Mezzogiorno per una minore stagionalità: la percentuale di arrivi nel periodo maggio-settembre è del 64,2%, valore inferiore alla media meridionale (67,6%) ma maggiore rispetto all’Italia (59%). 

Per quanto riguarda l’offerta, crescono gli esercizi ricettivi e il numero di posti letto disponibili. In Sicilia si contano 6.750 esercizi ricettivi per 203.260 posti letto; i primi con una crescita nel periodo 2007/2017 del 79,8%, i secondi del 12%. Si riduce quindi la dimensione media delle strutture.

In riferimento agli alberghi si rilevano 1.302 strutture e 123.515 posti letto; aumenta l’offerta di strutture di qualità, segno che l’offerta si sta muovendo nella direzione giusta per soddisfare le preferenze della clientela. 

Le strutture a 4-5 stelle in Sicilia rappresentano il 32,3%, contro il 19,8% nel 2007 (in Italia dal 13,3% al 18,7%). Il divario è evidente anche se si considerano i posti letto, con la Sicilia che è passata dal 38,1% al 49,4%, mentre l’Italia dal 29,7% al 36,7%.

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