Prima l’Empoli, poi il Psg. Carlo Ancelotti non ha intenzione di fare regali ai toscani nell’anticipo di domani sera al San Paolo. Al momento conta più la gara di campionato che quella di Champions di martedì prossimo. Anche perché bisogna cercare di non perdere di vista la Juve che sabato ospita il Cagliari. Inoltre c’è l’Inter che fa sul serio. “Ci sono parecchie squadre che puntano ad avvicinarsi alla Juve. L’Inter ha fatto una serie positiva, s’è avvicinata come noi, Ciò non fa altro che aumentare la competitività del campionato. Si sta riavvicinando anche il Milan, come nelle previsioni iniziali. Più competizione c’è e più si abbassa la quota scudetto. Noi anti-Juve? E’ una cosa che non ci fa paura”, ha spiegato Ancelotti in conferenza stampa.
Contro l’Empoli potrebbe riposare qualcuno in vista della sfida con il Psg. Primo tra tutti Insigne. “Preservarlo no. Se ci sarà turnover, e ci sarà, è per preparare bene questa partita con giocatori freschi, non per far riposare qualcuno per il Psg. Alla prossima non ci pensiamo, dobbiamo fare bene questa. Sarà lo stesso Napoli, anche se cambieranno interpreti ma avremo più intensità”, ha garantito il tecnico azzurro.
Si parla di un Napoli che segna poco e per forza di cose viene criticato Milik. Ma Ancelotti lo difende: “Spesso l’attaccante viene giudicato solo per i gol che fa. Sta vivendo un periodo d’astinenza, ma in realtà ha lavorato molto fisicamente con la Roma. Io non chiedo mai di fare gol agli attaccanti, ma di muoversi in sintonia con gli altri e lui lo sta facendo. Non vedo problemi, di nessun tipo”.
Intanto, bisogna fare attenzione all’Empoli che gioca bene e vorrebbe cominciare a fare risultato. “Ci sono le insidie di tutte le gare, come la concentrazione non massimale. Su questo – ha ammesso Ancelotti – in allenamento la squadra mi dà fiducia e sicurezza. Ci arriviamo in un buon momento, buona condizione fisica e mentale e sono convinto che faremo una partita sui livelli delle ultime”.
Dopo la sosta finalmente la Juventus avrà un calendario meno agevole. “Un primo bilancio si potrà fare alla fine del girone d’andata – ha spiegato l’allenatore -. Il calendario finora è stato complicato ma poi non è detto, perché le piccole hanno portato via punti: la Spal ha vinto a Roma, il Parma a Milano con l’Inter. Tutte le squadre hanno caratteristiche che possono metterti in difficoltà”.
Nelle ultime gare il Napoli ha mostrato un calcio spettacolare. Ma Ancelotti non vuole etichette: “Non mi piace mai dire il mio Napoli, poi se gioca male non è più il tuo Napoli? Tanti allenatori lo dicono. E’ tuo in ogni caso. Il livello di gioco mi soddisfa, non lo posso nascondere, anche se le insidie sono dietro l’angolo ed il calcio è così con momenti buoni che diventano in un attimo complicati e viceversa. La squadra mi piace e mi dà emozione”.
Si parla tanto di mercato ma Ancelotti lo snobba perché ha una cultura tutta sua: “Il mio desiderio è di allenare una squadra che mi dà emozione: ciò ora è una realtà, quindi non posso chiedere di più, in un bell’ambiente, con un gruppo che mi segue e un club che mi sostiene. Il desiderio di un allenatore è questo. Di più ci può essere mantenere questo a lungo”.
Certo due pareggi consecutivi possono togliere delle sicurezze pur avendo giocato bene. “C’è stata qualche mancanza all’interno di due gare ben giocate; ma sono momenti che abbiamo analizzato per non ricaderci e non sperperare. Giocare bene non è facile, perciò quando giochi bene devi portare le gare a casa”, ha spiegato Ancelotti.
Dopo il gol alla Roma, Mertens ha mandato il suo messaggio. Voleva andare in campo dall’inizio. “Lui ha il desiderio di giocare dall’inizio – ha chiosato Ancelotti – ma è una cosa che riguarda il vecchio calcio italiano. Gli attaccanti sono quelli più facilmente cambiabili, se la vinci puoi toglierli per mettere uno più difensivo, se la perdi li cambi per metterne altri più freschi. Non è tanto la quantità dei minuti che conta, ma la qualità, come lui spesso ha fatto. Non è detto che non possa giocare dall’inizio, è in forma, e viene utilizzato per quello; poi dall’inizio o in corsa è anche per fargli tenere questa condizione a lungo”.
Ibrahimovic e Cavani. Due nomi che in attacco potrebbero fare follie. Ma Ancelotti non si scompone: “In questo momento non parliamo di mercato. E’ tutto molto prematuro; in più Edinson dovremo affrontarlo tra pochi giorni. Sarebbe anche poco rispettoso parlarne nei confronti di chi è qui, sta facendo bene e mi soddisfa appieno”.
“Chi rientra? Ounas e Rog sono pronti e convocati. Luperto rientrerà per il Psg; Verdi credo col Genoa. Meret è quasi pronto; Younes sta lavorando ed è forse un po’ più indietro rispetto a Ghoulam ma è con la squadra”, ha concluso Ancelotti.
(ITALPRESS).
ANCELOTTI “NON ABBIAMO PAURA DI ESSERE L’ANTI-JUVE”
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