TAV, CORO DI NO A “RIPENSAMENTO”

“Per noi si tratta di un’opera fondamentale per rientrare in Europa attraverso un asse commerciale importante. Altrimenti le merci viaggeranno un po’ più a nord e noi restiamo tagliati fuori. Noi sentiamo molto questa richiesta da parte del mondo economico lombardo. E la domanda di infrastrutture riguarda anche l’autostrada Pedemontana e il trasporto dei pendolari, cioè dei lavoratori». Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, a proposito della Tav.
«È vero – aggiunge – per uscire dalla situazione drammatica che abbiamo trovato occorre tempo. Ma entro fine anno presenteremo un nuovo piano per uscire dall’emergenza».
La Tav e la Pedemontana sono importanti “perché il punto è sempre lo stesso: le merci e le persone devono poter circolare alla stessa velocità con cui viaggiano nel resto dell’Europa che conta. E una nuova importante via di comunicazione come la Pedemontana, tra l’altro, ridurrà l’effetto Milanocentrico e alleggerirà il traffico sulle tangenziali».
Il M5S lombardo contesta anche quest’opera. «Eh sì, sono proprio visioni politiche diverse. Io sono convinto che investire sui territori sia indispensabile per tornare a crescere e per non implodere, perché in fin dei conti è sempre l’economia che traina la crescita, non bastano gli aiuti statali. Quindi bisogna fare tutti gli investimenti necessari e non sprecare le occasioni che si presentano».

Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala “e sbagliato ridurre la questione della Tav a un problema torinese o piemontese. Ci sono infrastrutture che, anche se non sono direttamente connesse a Milano, sono importanti per la nostra economia. Penso alla Tav e penso al Terzo Valico. Spero che ci sia una mobilitazione su tutti i settori che rappresentano il mondo del lavoro per far capire che sul lavoro e sul futuro industriale del nostro Paese non si scherza”.  “Se noi non prendiamo decisioni, gli altri paesi europei si organizzano – ha aggiunto Sala – perché è evidente che, sull’altra direttrice possibile, quella che va da Budapest a Francoforte si creerà un canale alternativo e i Francesi, via Strasburgo, raggiungeranno Francoforte e poi Budapest. Gli altri non dormono” ha sottolineato il sindaco, aggiungendo che “continuiamo a dire che siamo la seconda potenza industriale d’europa, ma non è che quello che produciamo ce lo teniamo per noi o ce lo mangiamo. Dobbiamo esportare”.

“Se da una parte comprendiamo le esigenze di rispettare le promesse elettorali, d’altra parte c’è il diritto di tutti i cittadini italiani di vivere in un Paese che non venga penalizzato dal punto di vista sociale ed economico. Rimettere in discussione TAV e Terzo Valico è un colpo mortale alle possibilità di sviluppo del Nordovest, delle sue imprese, dei suoi occupati, della possibilità di realizzare una migliore coesione sociale. In queste ore decisive per le scelte del nuovo governo e dei territori, lanciamo insieme a nome di oltre 545mila imprese un grande appello alla responsabilità sul futuro del nostro Paese”.
Lo scrivono in un appello congiunto lanciato da Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda; Dario Gallina, Presidente dell’Unione Industriale di Torino, e Giovanni Mondini, Presidente di Confindustria Genova.
“Queste due opere infrastrutturali sono fondamentali e interconnesse. La prima supporta, sulla direttrice est-ovest, il surplus commerciale italiano di circa 10 miliardi di euro sui 70 complessivi di interscambio con la Francia, per oltre il 90% realizzato oggi via gomma, e consente anche – fatto importantissimo – la connessione alla Via della Seta, il grande asse che collegherà Oriente ed Occidente del mondo”.

“La seconda – continuano – sull’asse verso il Centro Europa abbatte il vantaggio finora conseguito dai porti nordeuropei sul primo porto commerciale container d’Italia. Alla politica locale e nazionale chiediamo di smettere veti ideologici, buoni forse in campagna elettorale, ma da cui deriva solo un aggravarsi del ritardo e dei costi logistici che frenano le imprese del Nordovest. Dateci la possibilità di far crescere questo Paese, dateci la possibilità di tornare a far grande l’Italia”.

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