“La cultura è ormai entrata a pieno titolo fra le azioni più strategiche finalizzate a rafforzare la crescita e lo sviluppo economico dei territori e del benessere dei cittadini”. Lo ha detto Salvatore Adduce, intervenendo – nella doppia veste di presidente della Fondazione Matera 2019 e dell’Anci Basilicata – alla tavola rotonda “Di cultura si mangia”, organizzata nell’ambito della trentacinquesima assemblea nazionale dell’Anci che si è tenuta a Rimini. “Con la cultura le città – ha aggiunto Adduce – provano a mettersi in gioco nella consapevolezza che rappresenta un driver fondamentale per cambiare in meglio il loro destino. Non è un caso, ad esempio, che la competizione per diventare Capitale europea della cultura nel 2019 ha visto la partecipazione di 21 città italiane, il più alto numero di città candidate nella storia delle capitali europee della cultura. Per questa ragione bene fece il ministro Franceschini ad avviare, anche sotto l’impulso di Matera e il manifesto “Italia 2019″ la competizione di Capitale italiana della cultura che in ogni edizione registra un altissimo numero di candidate”.
“Con la cultura – ha detto ancora – si produce reddito. Tutti gli studi economici ci dicono che per ogni euro investito in cultura se ne attivano 1,8 in altri settori. In Italia il comparto rappresenta il 16,6 per cento del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano. Basti guardare a Matera e a cosa è successo nel periodo che va dal 2010, quando la città si candidò a capitale europea della cultura, al 2017, con una crescita del turismo passato da 200 mila presenze l’anno a 470 mila presenze l’anno. Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (da solo) dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone, il 6,1 per cento del totale degli occupati in Italia. A Matera, per il 2019, sull’industria culturale creativa locale – ha proseguito Adduce – abbiamo investito 6 milioni di euro a cui bisogna aggiungere il 20 per cento di risorse private, con effetti che stiamo misurando insieme all’Università degli studi della Basilicata perché tutto il lavoro che stiamo producendo possa durare nel tempo, anche oltre il 2019. Solo con la cultura le città – ha concluso – possono davvero diventare invincibili”.