Investire in cultura per le imprese è opportuno, utile e conveniente. E’ quanto sostenuto in mattinata nel corso dell’incontro che si è tenuto nel Salone degli Affreschi dell’Università di Bari, “Dal mecenatismo alla responsabilità sociale delle imprese. Motivazioni e incentivi” promosso da Confindustria Puglia e dal suo Desk Cultura in collaborazione con Artlab 18, la piattaforma indipendente italiana dedicata all’innovazione di politiche, programmi e pratiche culturali. Ma non solo. Nel corso della tavola rotonda, è emersa la necessità che gli enti pubblici pugliesi e del Mezzogiorno siano più attivi nell’individuare beni e iniziative culturali da sottoporre a imprese e cittadini interessati a sostenerli con donazioni. Inoltre a loro volta, i potenziali mecenati di questi territori non sembrano essere consapevoli dei benefici a livello reputazionale di questi interventi, oltre che di quelli fiscali. L’Art Bonus, ad esempio garantisce un credito fiscale del 65%.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
“L’Art Bonus che è uno strumento formidabile – ha detto Ettore Chiurazzi, imprenditore e responsabile comunicazione Desk Cultura di Confindustria Puglia – registra un’Italia a due velocità. Il Nord – ha spiegato – che raccoglie la quasi totalità degli investimenti da parte delle imprese e il Sud che, al contrario ha un numero minore di progetti presentati da parte delle pubbliche amministrazioni e un minore investimento da parte delle imprese. Uno dei temi di oggi – ha sottolineato Chiurazzi – è che vogliamo in qualche modo convincere le imprese che conviene investire, non solo per la leva fiscale, ma anche perché di fatto la cultura agisce sulla tua traccia sociale, la tua reputazione, che ti permette di farti conoscere come diverso nella competizione”. Durante l’incontro è emerso che al Sud è stata completata la raccolta solo per il 14% degli interventi proposti dagli enti pubblici. In Puglia ci sono state donazioni solo per un milione e mezzo di euro e completata la raccolta solo per 4 interventi su 42 (riguardano a Bari la Fondazione lirico Sinfonica del Petruzzelli, il Fortino di Sant’Antonio e la Colonna della Giustizia, a Lecce l’Abbazia di Santa Chiara di Cerrato, ndr).
“Quello che vogliamo dimostrare – ha detto Chiurazzi – è anche che i piani degli investimenti culturali sono staccati dalle attività di business. Quindi – ha spiegato – si tratta di risintonizzarli per fare in modo che chi faccia investimenti di questo tipo abbia dei ritorni. Il tema – ha concluso – è progettare bene, fare una progettazione di ampio respiro e che abbia una visione lunga. Rimbocchiamoci le maniche tutti quanti, imprenditori e cittadini, e proviamo a prenderci cura del patrimonio italiano”. “Un’occasione di confronto con l’industria culturale e creativa – ha detto il magnifico rettore dell’Università, Antonio Uricchio durante il suo intervento – e soprattutto un’opportunità per valorizzare esperienze competenze e strumenti di carattere giuridico. Il credito d’imposta, l’Art Bonus e gli altri strumenti di sostegno anche di carattere economico, che passano attraverso sponsorizzazioni e mecenatismo e strumenti giuridici anche di carattere liberale – ha continuato – sono fondamentali per promuovere l’industria creativa”.
“Molto spesso – ha sottolineato Uricchio – anche per una qualche riluttanza e diffidenza nei confronti degli strumenti sono stati poco utilizzati, oggi però emerge sempre di più con forza anche la diffusione di questi strumenti e la convinzione – ha aggiunto – anche di industria creativa di potersene avvalere per sostenere anche iniziative che sono meritorie. In questa fase di ripensamento e quindi anche di riduzione degli incentivi, noi auspichiamo – ha proseguito Uricchio – che gli incentivi per l’industria creativa siano non solo confermati ma possano essere ulteriormente sostenuti proprio per la loro capacità di creare sviluppo e creare – ha concluso – attraverso la cultura, occupazione”.