E.ROMAGNA: DOPO 75 ANNI RINASCE IL TEATRO GALLI

Sono stati presentati oggi i lavori che hanno riportato, dopo 75 anni, all’antico splendore il teatro Amintore Galli di Rimini. Che è diventato un vero e proprio gioiello, con 850 posti a sedere e nove sale nelle quali sarà possibile davvero curare la cultura a 360 gradi.
Il teatro, distrutto dai bombardamenti del 1943, è stato ricostruito sul progetto originale “all’italiana”, realizzato a metà Ottocento da Luigi Poletti, con il miglioramento degli spazi e le correzioni necessarie a garantire ottima acustica e visibilità. Opere per le quali sono stati investiti oltre 36 milioni di euro, 31,7 dei finanziati con risorse comunali. La Regione ha contribuito con 4,7 milioni provenienti da Fondi europei Por Fesr 2007-2013, oltre allo stanziamento di un contributo straordinario di 400 mila euro per la realizzazione della programmazione artistica. E il cartellone per la riapertura al pubblico è davvero di primissimo livello.

Madrina d’eccezione dell’inaugurazione del Teatro sarà il mezzosoprano Cecilia Bartoli. La cantante italiana, nata a Roma ma di origini riminesi, debutta al Galli con “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, nella versione semiscenica, su strumenti storici, prodotta dall’Opéra de Monte-Carlo con Le Musiciens du Prince diretti da Gianluca Capuano e il coro maschile dell’Opéra di Monte-Carlo.
Tra i grandi appuntamenti di apertura c’è sicuramente lo spettacolo di Roberto Bolle. Incontrastata star della danza, capace di entusiasmare le platee di tutto il mondo e conquistare anche il pubblico televisivo, l’étoile sarà per la prima volta a Rimini sabato 3 novembre alle ore 20, con un’eccezionale tappa di “Roberto Bolle and Friends”, l’emozionante viaggio nell’universo del balletto che coinvolge artisti prestigiosi provenienti da tutto il mondo.

Da segnalare anche i tre concerti della Sagra Musicale Malatestiana: mercoledi 21 e domenica 25 novembre è ospite l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Bologna con la direzione di Michele Mariotti . Venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre è la volta dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino con Manlio Benzi direttore per un Gala Verdi – Wagner. Mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre sono ospiti i musicisti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini con l’etoile Svetlana Zakharova e il violinista Vadim Repin violin con lo spettacolo Pas de deux for Toes and Fingers. Ancora l’opera è protagonista, lunedì 10 e martedi 11 dicembre 2018, con Valerij Gergiev e l’Orchestra del Teatro Mariinskij impegnati nel Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, con la regia di Andrea de Rosa, i costumi di Alessandro Lai e le luci di Pasquale Mari.
Per quanto riguarda i restauri i lavori di ricostruzione del Teatro Galli sono stati divisi in cinque appalti: un intervento di natura archeologica preliminare e propedeutico; uno di carattere generale costruttivo della struttura e delle opere; fornitura e posa in opera di apparati decorativi e arredi; meccanica di scena; completamento luci di sala e impianti speciali audio video.

Un primo intervento sul foyer del Teatro, non toccato dai bombardamenti del 1943, è stato eseguito tra il 1997 e il 2001. I lavori di completamento del foyer sono stati eseguiti tra il 2010 e il 2015, con opere di consolidamento strutturale prima e di finitura, pavimentazioni e arredi poi. E’ stata inoltre realizzata una sala a livello del secondo sottotetto, prevista dall’architetto Poletti, ma incompleta dal 1857.
Dal 2010 al 2013 sono state realizzate opere di consolidamento strutturale delle volte, dei solai e delle murature, nel rispetto delle regole del restauro conservativo. Sono stati anche installati gli impianti meccanici ed elettrici per adeguare l’edificio alle normative vigenti. Nel secondo intervento, avviato nel 2014, sono state realizzate le opere di finitura (pavimentazioni, intonaci, tinteggiature, infissi, illuminazione, dispositivi antincendio, servizi igienici).

Ha aperto la presentazione l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti: ““Con il Galli la regione Emilia-Romagna si arricchisce di un nuovo teatro di tradizione, un gioiello unico anche all’interno dei teatri ‘all’italiana’, considerato tra le opere migliori dell’architetto Poletti. Un investimento coraggioso, in un momento di crisi, da parte dell’amministrazione riminese, frutto di un’idea di città che ricongiunge le sedi della cultura: dal recupero del castello (che ospiterà il museo Fellini) al cinema Fulgor, tornato al suo splendore. Il Teatro Galli completa questo quadro: una strategia che si innesta a pieno titolo in un sistema di ‘EnERgie Diffuse’, rappresentazione di una regione dove creatività e cultura si basano sul policentrismo e dove Rimini è un punto di eccellenza”. E’ stata poi la volta del sindaco di Rimini Andrea Gnassi: “Il Teatro Galli è rinato grazie soprattutto alle forze e al sacrificio dei riminesi ed è per questo che la sua inaugurazione non sarà limitata ad un evento speciale, ma sarà una festa lunga due mesi, alternando i grandi nomi del panorama internazionale, con appuntamenti dedicati alle eccellenze musicali di Rimini. L’ambizione è quella di far sì che il Galli, l’unico teatro ‘all’italiana’ costruito nel dopoguerra, possa diventare una fabbrica di cultura 365 giorni all’anno, restando popolare ma aprendosi alle divagazioni contemporanee”.

Ha chiuso il presidente della regione Stefano Bonaccini: “La riapertura del Teatro Galli ha in sé una eccezionale importanza per tutta la comunità regionale, italiana e internazionale. Rimini ritrova un bene architettonico di grande valore, un edificio che faceva parte della sua anima profonda, e l’Emilia-Romagna un altro luogo recuperato lungo la strada degli investimenti in cultura, che abbiamo triplicato. Ma soprattutto, un elemento identitario per i suoi cittadini. Il restauro del teatro è un esempio positivo di valorizzazione dell’investimento pubblico e di promozione della ricca tradizione artistica regionale. Per sottolineare l’importanza dell’avvenimento, la Regione ha voluto contribuire anche alla realizzazione di una programmazione di grande levatura, in grado di richiamare e riproporre il clima di straordinaria vitalità teatrale e musicale dell’epoca della prima inaugurazione.”.

 

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