“Io immagino per me e per i miei figli un futuro in Europa. Ma non in questa. E se Bruxelles bocciasse davvero la manovra, la percentuale degli euroscettici salirebbe al 70 per cento. Facciano loro”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
Alla domanda se sarà il candidato del fronte populista alla presidenza della Commissione Europea, il leader leghista risponde così: “È vero, amici di vari paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dall’Italia. In questo periodo tra manovra, Europa, immigrati, non ho avuto tempo e modo per valutare la proposta. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso”.
Sulla manovra Salvini è chiaro: “Nessun trucco. Legge di bilancio e decreto fiscale sono passati in Consiglio dei ministri all’unanimità. Nessuno ha votato contro. Anche perché quello che chiamate condono, un condono non è. Piuttosto, a me non piace questa storia della sanatoria edilizia a Ischia. Ho dato disposizione ai miei di opporsi a quella roba lì…”.
Sulle sanzioni alla Russia, “il veto è una carta jolly che non possiamo porre per tutto – afferma il vicepremier -. Dovremmo porlo sul piano finanziario dei prossimi sette anni, sulle politiche migratorie, su quelle finanziarie, sulle sanzioni alla Russia, appunto. Ma non possiamo, diventerebbe un’arma spuntata. Una presa di posizione forte però la prenderemo, contro l’embargo che continuiamo a giudicare inutile e dannoso, per Mosca e per le aziende italiane che hanno già perso venti miliardi di euro. Ci opporremo al progetto di Bruxelles di prorogare di fatto sine die le sanzioni a Mosca, con una sorta di rinnovo automatico. Ecco, a questo diremo un no risoluto: lo riteniamo inaccettabile”.