Con l’intento di superare le forme di precariato anche nella pubblica amministrazione la giunta regionale della Basilicata ha approvato l’avviso pubblico “Misure di incentivazione per lo svuotamento del bacino dei Lavoratori socialmente utili (Lsu) appartenenti alla platea regionale”. Nell’avviare la fase operativa l’esecutivo lucano ha specificato che destinatari del provvedimento sono gli enti locali, strumentali, le Asl e le aziende operanti in regime di “in house providing” della Basilicata. Le risorse disponibili “per gli interventi ammessi all’incentivo ammontano complessivamente a 3 milioni 120.834 euro”. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 dicembre prossimo – a mano o a mezzo posta certificata – all’Ufficio Politiche del lavoro del Dipartimento regionale alle Politiche di Sviluppo, lavoro, formazione e ricerca. “Il contributo regionale – è spiegato nel bando – potrà essere concesso esclusivamente per assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori attualmente impegnati in attività socialmente utili, con contratto di lavoro a tempo pieno o parziale”. L’entità dell’apporto economico concedibile è di “un valore massimo di 50 mila euro per ogni lavoratore di età inferiore a 50 anni alla data di avvenuta assunzione con contratto a tempo pieno (non meno di 30 ore settimanali) o parziale; un valore massimo di 40 mila euro, per ogni lavoratore di età superiore a 50 anni alla data di avvenuta assunzione con contratto a tempo pieno (non meno di 30 ore settimanali) o parziale. In ogni caso, per le stabilizzazioni con contratto a tempo parziale inferiore a 30 ore settimanali il valore dell’incentivo è proporzionalmente ridotto in rapporto alle ore contrattuali previste”. Le risorse economiche, dopo una valutazione da parte degli uffici saranno erogate “sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e fino all’esaurimento dei fondi disponibili”.
(ITALPRESS).
