A ISCHIA CENTRO DI MEDICINA CARDIOVASCOLARE

In sintonia con lo sforzo della Regione Campania di rivoluzionare la sanità pubblica per ricostruirla intorno alle esigenze del cittadino, a Ischia, al convegno medico su “La tecnologia che fa bene alla salute” si sono confrontati i maggiori esperti italiani di medicina vascolare per illustrare le nuove tecniche e le tecnologie più innovative che stanno aprendo orizzonti insperati nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nella cura delle malattie cardiovascolari, con un focus dedicato alle loro applicazioni e ai benefici sui pazienti, partendo dall’esperienza quotidiana vissuta dai medici negli ambulatori e nelle sale operatorie ospedaliere. Diversi i temi affrontati negli interventi dei relatori. La diabetologa Gabriella Nosso ha intrattenuto i presenti sulla patologia cardiovascolare e il diabete, sull’importanza della prevenzione e sulle innovative diagnosi per il paziente in stretta interazione con gli interventi di Alessandro Santoro, intensivista cardiovascolare, e Grigore Popusoi, cardiologo. Mentre l’elettrofisiologo Francesco Solimene si è soffermato sulle possibilità terapeutiche e salva vita della resincronizzazione cardiaca. 

Poi, in diretta streaming per i convegnisti, è stato inaugurato, l'”Ischia Vascular Institute”, il nuovo centro ischitano, all’avanguardia nella specialistica cardio-toracico-vascolare, fortemente voluto da Rosario Mancusi, organizzatore del convegno, con il taglio del nastro affidato ad Antonio Postiglione, direttore generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, alla presenza di Gerardo Capozza, consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri Cerimoniale di Stato, Antonio D’Amore, direttore generale Asl Na2 Nord ed Enrico Coscioni, consigliere del presidente della Regione Campania per la Sanità.   

Ha concluso i lavori Mancusi, visibilmente commosso dagli attestati di stima degli insigni colleghi per la nascita sull’isola dell’Ischia Vascular Institute. “Oggi è cambiata completamente la diagnostica cardio vascolare, basta pensare al numero delle scintigrafie miocardiche che si facevano prima e quanto è più accurata oggi una diagnosi con un ecostress farmacologico che il paziente, da domani, potrà fare sull’isola. Questo cambia completamente lo scenario perchè così si avrà subito un dettaglio preciso di quello che lo specialista dovrà fare”.

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