Una tavola rotonda per discutere dell’offerta formativa coinvolgendo enti e parti sociali protagonisti del territorio, per confrontarsi con il territorio e dialogare sull’efficacia dei corsi e su eventuali correzioni da apportare. E’ l’obiettivo della tavola rotonda dal titolo “Il ruolo della formazione economica nello sviluppo del Mezzogiorno”, che si è tenuta a Bari, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università di Bari. Organizzata dal Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa, la tavola rotonda realizzata in occasione dell’avvio dei corsi erogati dal Dipartimento nell’anno accademico 2018/19, ha ricevuto il patrocinio dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bari e BAT, di Confindustria Albania, dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bari. “Obiettivo dell’incontro – ha detto il professor Giovanni Lagioia, Direttore del Dipartimento – è dare evidenza e testimonianza di come i nostri corsi di studio siano fortemente orientati al territorio e caratterizzati da un collegamento diretto con esso. Noi – ha spiegato – svolgiamo un numero crescente di attività di formazione presso gli enti economici: aziende, enti pubblici, attraverso i tirocini. Questo – ha continuato – ci consente di dare un risvolto pratico alla nostra offerta didattica e dare evidenza dell’interesse allo sviluppo del territorio e soprattutto agli sforzi che facciamo per trattenere le migliori menti sul nostro territorio, che – ha concluso – è caratterizzato da una formazione di qualità”.
Il professor Lagioia, ha chiuso il suo intervento durante la tavola rotonda con una proposta: l’istituzione di un tavolo permanente di confronto fra Università e territorio per rendere più efficaci e produttivi i corsi di studio dell’Università. Il dibattito di oggi è partito dall’esame dei dati sull’economia regionale diffusi dalla Banca d’Italia a giugno scorso dai quali si evince, a fronte del rafforzamento dell’industria regionale e della ripresa degli investimenti, un peggioramento della produttività del lavoro in Puglia. Alcune delle cause sono riconducibili a un minore utilizzo, da parte delle imprese di personale qualificato da cui deriva una quota inferiore di occupati pugliesi in possesso di una laurea, sia rispetto al Mezzogiorno, sia rispetto alla media del Paese. I dati analizzati evidenziano quindi la necessità di un intervento finalizzato, per quanto concerne la formazione universitaria, alla creazione di una sinergia con il mondo imprenditoriale, viceversa in riferimento all’Industria, sarebbe auspicabile una maggiore presenza di personale qualificato all’interno della compagine dei propri lavoratori.
“L’Università – ha detto il rettore, Antonio Uricchio – è il lievito dello sviluppo, perché attraverso la conoscenza e le competenze che vengono maturate e acquisite nei percorsi universitari, si forma il capitale umano – ha continuato – fattore di investimento più significativo per il progresso e lo sviluppo di un’area territoriale come la nostra. Crediamo fermamente – ha sottolineato Uricchio – nel ruolo dell’Università e soprattutto delle competenze di tipo economico-giuridico e tecnico-scientifico che sono particolarmente significative nella prospettiva dello sviluppo economico. Oggi – ha spiegato – inauguriamo i corsi di economia ed è una bella occasione per poter anche ulteriormente evidenziare e rimarcare il rapporto forte che esiste fra la nostra Università, il mondo delle imprese e le istituzioni che sono coinvolte e presenti sia attraverso i percorsi didattici – ha concluso – che le attività di tirocinio e di stage che sono particolarmente sviluppate e diffuse”.